Avezzano. Il consiglio comunale di Avezzano dice sì alla delibera “Salva – Aciam”. L’assise civica, riunita ieri sera, ha approvato nuovamente l’atto con il quale si da mandato all’azienda consortile che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in diversi comuni del territorio di modificare lo statuto e intraprendere la strada del salvataggio.
Il punto 2.bis del consiglio comunale è stato spiegato dall’assessore Alessandro Pierleoni che ha spiegato l’iter seguito fino a ora, con l’approvazione della prima delibera, e il patto “para sociale” (o anche patto para sindacale) che tutti i Comuni soci dell’Aciam, o almeno il 25% della parte pubblica, dovranno approvare in modo unitario per poter procedere con la modifica dello statuto.
“Come amministrazione comunale”, ha ricordato Pierleoni, “abbiamo convocato i sindaci soci del territorio per poter arrivare a una maggioranza più consistente possibile della parte pubblica di Aciam e per evitare che questo patrimonio rappresentato da Aciam possa fallire. Ci siamo messi avanti e abbiamo fatto squadra per evitare che tutto finisse in malora”.
Un processo quindi di responsabilità sia politica, dimostrata già da tanti amministratori che hanno espresso il loro parere favorevole al salvataggio dell’azienda, sia di responsabilità nei confronti dei 91 dipendenti e di tutte quelle realtà che lavorano e collaborano con Aciam. Il default, quindi, sembra essere sempre più lontano ma bisogna ancora lavorare affinchè si possa arrivare al salvataggio definitivo della società consortile.
La partecipata nel 2022 ha registrata una perdita, immediatamente ripianata, di € 192.346,00, imputabile in massima parte, alle difficoltà di avvio dell’impianto di compostaggio di Aielli, con conseguente disequilibrio del business plan, di per sé quasi completamente orientato al trattamento dell’organico. La situazione, poi, è peggiorata a fine 2023 tanto che nell’assemblea dei soci del marzo scorso è stato subito riferito il difficile periodo che si stava affrontando annunciando la necessità di procedere alla composizione negoziata della crisi (ex art.17 D.Lgs.14/2019), per salvaguardare le 90 famiglie dei lavoratori e la continuità aziendale.
Il Giudice del tribunale di Avezzano nel maggio scorso ha riconosciuto i presupposti per l’applicazione della procedura di composizione negoziata. Evidenziata la modifica dello statuto, individuato come passaggio necessario per operare la ricapitalizzazione della società.
Il consigliere di maggioranza, Gianluca Presutti, ha ricordato “l’iter che si sta seguendo per mantenere uniti i rappresentanti pubblici (sindaci e amministratori rappresentanti dei Comuni soci) e salvaguardare i posti di lavoro”. Sulla stessa scia anche la consigliera d’opposizione, Lorenza Panei, già presidente Aciam, che ha criticato i sindaci scagliatisi contro la modifica dello statuto. “Questo non permetterà a quei sindaci di uscire dalla partecipata”, ha chiarito Panei, “ricordo loro che sono gli stessi che hanno firmato il piano di investimento di Aciam e oggi non si assumono la responsabilità del rischio di licenziamento di 91 persone”.
La delibera è stata votata all’unanimità dei presenti.