Avezzano. Il consiglio comunale di Avezzano, riunitosi stamane in via straordinaria, ha deliberato all’unanimità di aprire un tavolo di crisi per la vertenza LFoundry. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti aziendali Alessandro Albertini, direttore del personale, e Stefano Piccone, direttore amministrativo, insieme a rappresentanti istituzionali regionali, nazionali e sindacali. L’obiettivo del tavolo è monitorare l’implementazione del piano industriale dell’azienda, che prevede il taglio di oltre 100 posti di lavoro, e sollecitare misure di salvaguardia per l’occupazione.
Il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, ha sottolineato l’importanza strategica del sito: “Bisogna alzare il livello e far capire al Governo che questo è un sito di valore in cui investire. Abbiamo trovato cinque ettari da destinare a ridurre i costi energetici per LFoundry. L’obiettivo non è solo salvare 100 dipendenti ma rilanciare l’intero sito”. Il consigliere regionale Massimo Verrecchia ha espresso la vicinanza della Regione all’azienda, evidenziando come sia stata disponibile a finanziare programmi di formazione. Tuttavia, Verrecchia ha criticato le decisioni dell’azienda, ritenendo incongruenti i tagli di personale con la stabilità finanziaria dell’impresa. Ha quindi suggerito “ammortizzatori sociali o una riduzione di ore, ma senza ricorrere ai licenziamenti”.
In risposta, Stefano Piccone, direttore amministrativo di LFoundry, ha difeso il piano industriale, definendolo strategico e in linea con le riduzioni attuate in tutto il settore. “Il nostro piano non prevede ammortizzatori sociali e, al momento, non ci sono alternative ai tagli previsti. Tuttavia, siamo aperti a proposte alternative che non compromettano il piano”. I sindacati presenti hanno messo in evidenza le criticità del piano. Elvira De Sanctis, segretaria provinciale della Fiom-Cgil, ha chiesto se l’azienda intenda realmente valorizzare le competenze del personale e il potenziale strategico del sito. Antonello Tancredi, segretario territoriale della Fim-Cisl, ha espresso perplessità sul piano, mentre Monica Di Cola della Uilm-Uil ha esortato i rappresentanti politici a supportare le organizzazioni sindacali nel periodo di transizione.
Anche i rappresentanti politici nazionali hanno preso posizione. La senatrice Gabriella Di Girolamo ha lamentato l’assenza in presenza dell’assessore Tiziana Magnacca e del senatore Guido Liris, evidenziando la necessità di un intervento del Governo per tutelare il sito. “Il ministro Urso deve venire qui e impegnarsi direttamente. Sono pronta a collaborare per ogni iniziativa volta a tutelare il sito e i lavoratori”.
L’assessore Magnacca, collegata da Roma per un tavolo tecnico, ha assicurato l’impegno della Regione per tutelare un’impresa che definisce “strategica”. Il senatore Michele Fina ha invece criticato l’azienda, accusandola di annunciare che lo stabilimento è sano, mentre attua tagli al personale. “L’azienda non ha problemi, ma parla di tagli di costi e produttività, una crisi di fatto. È necessario che il Governo chiami in causa l’azionista Nabili Gareed, sospenda i licenziamenti e dichiari lo stato di crisi”.
A conclusione della riunione, dopo gli interventi dei consiglieri comunali Lorenza Panei, Mario Babbo, Alfredo Chiantini e Alfredo Mascigrande, il presidente del consiglio comunale, Fabrizio Ridolfi, ha presentato e ottenuto l’approvazione unanime di un ordine del giorno per attivare il tavolo regionale di crisi e coinvolgere i consigli comunali della Marsica, con l’impegno di trasmettere il documento alle rappresentanze parlamentari per una soluzione concreta e condivisa.