Avezzano. L’emergenza di questi giorni ha fatto correre ai ripari le pubbliche amministrazione in tema di piani di protezione civile e Coc. Ad Avezzano il sindaco Gabriele De Angelis ha chiamato a raccolta i dirigenti e i responsabili dei settori per illustrare eventuali problematiche da superare per essere il più operativi possibile in caso di terremoto, calamità naturali, abbondanti nevicate ed eventuali dissesti idrogeologici. Tra le priorità c’è l’individuazione di una nuova area che ospiti il Coc. Alla riunione hanno partecipato Luigi Gallese, vicecomandante della polizia locale, il capo del gabinetto Claudio Paciotti, Tiziano Zitella, caposervizio della protezione civile, Giorgio Ercole caposervizio dei lavori pubblici, il funzionario della protezione civile, Domenico Ruscitti e il dirigente del settore V, Francesco Di Stefano.
I dirigenti hanno illustrato al sindaco le attività portate avanti finora dai volontari della protezione civile comunale che lavorano di fianco a numerose associazioni della città, nelle emergenze che si verificano anche in altri territori. Un esempio è l’alluvione di Canistro e gli incendi che hanno interessato la Marsica durante l’estate. “Ho raccolto le problematiche dei settori competenti”, il commento del sindaco Gabriele De Angelis, “in caso di emergenza, che sia un terremoto o un altro evento che richieda la scesa in campo della protezione civile, i cittadini devono poter contare su un piano chiaro e puntuale. Per questo ho chiesto ad ognuno dei responsabili di aggiornare le procedure e revisionare tutti i punti che necessitano di interventi per centrare l’obiettivo della massima sicurezza. Anche alla luce di questo”, conclude il primo cittadino, “stiamo valutando l’eventualità di spostare il Centro operativo comunale (Coc) dal palazzo di piazza della Repubblica, in una posizione più strategica. Abbiamo valutato alcune sedi e insieme ai dirigenti abbiamo pensato che la più idonea possa essere il piano seminterrato del nuovo edificio della scuola Vivenza. Qui saranno installate in tempi quanto più brevi possibile tutte le apparecchiature idonee e necessarie, comprensive di postazioni con pc e telefoni, da cui poter gestire e coordinare ogni intervento ed eventualità, ognuno per la propria competenza. È chiaro che per far questo c’è bisogno di mezzi che funzionino, di divise per i volontari e anche di aggiornamento delle procedure. Non sarà tralasciato nulla, nemmeno la cura delle aree individuate per l’accoglienza, alcune di queste lasciate, da chi ci ha preceduto, nell’abbandono”.