Avezzano. Scatta la denuncia del Comune nei confronti del Cam per presunte irregolarità nel bilancio. Il provvedimento è stato preso con una delibera di giunta approvata all’unanimità da tutti dall’esecutivo al completo (Antonio Floris, Iride Cosimati, Giuseppe Ferreri, Vincenzo Gallese, Aureliano Giffi, Filomeno Babbo, Maurizio Bianchini, Lorenzo De Cesare e Luca Dominici). L’amministratore delegato del Consorzio, Gianfranco Tedeschi, si dice invece tranquillo grazie ai numerosi controlli subiti negli ultimi quattro anni. I primi a sollevare il problema erano stati i consiglieri di opposizione Roberto Verdecchia e Gino Di Cicco che nel corso di un consiglio comunale ad aprile avevano chiesto chiarimenti alla maggioranza. Subito dopo presentarono una denuncia alla procura della Repubblica di Avezzano e alla Corte dei conti. Ora a prendere in pugno la questione è stato l’assessore al Bilancio Lorenzo De Cesare tanto che il Comune a novembre ha presentato una richiesta di chiarimenti su diverse voci di bilancio al Consorzio. Il Cam, inviando una risposta il 9 dicembre non aveva soddisfatto le richieste del Comune, socio di maggioranza. Così c’era stata una nuova nota il 18 gennaio che confermava le criticità, e la risposta del Cam, arrivata otto giorni dopo, secondo il Comune non forniva i chiarimenti richiesti. Secondo la giunta, nel bilancio del Consorzio «potrebbero configurarsi violazioni dei doveri degli amministratori della partecipata».
I punti contestati sono cinque. Secondo il primo, il Cam avrebbe inserito nel bilancio, tra l’attivo dello stato patrimoniale, anche i beni non di proprietà del Cam, come le reti idriche, molte delle quali della Regione o dei Comuni. Nel secondo punto avrebbe conteggiato nel capitale sociale anche riserve di fondi ottenuti dalla valutazione di questi beni non di sua proprietà. Inoltre nella delibera si insinua che il Cam abbia calcolato nel bilancio anche crediti oramai non più ottenibili, come ad esempio quelli che risalgono al 2003-2004 e che quindi secondo la legge sarebbero prescritti perché trascorsi più di cinque anni. Il quarto punto riguarda il compenso dell’amministratore delegato Gianfranco Tedeschi. Secondo la giunta Floris, essendo anche sindaco di Cerchio, Tedeschi non potrebbe percepire remunerazione dal Cda. L’organo è composto anche da Pasqualino Di Cristofano, consigliere provinciale e comunale ma che non percepisce compensi, e da Berardino Franchi che non ha incarichi amministrativi e che percepisce il compenso. Secondo Tedeschi e il Cam, l’amministratore delegato non rientra in questa normativa. Il quinto punto importante denunciato al tribunale civile riguarda la manutenzione straordinaria delle reti. Quando viene eseguita, permette di capitalizzare i costi, facendo aumentare il valore del bene. Secondo la denuncia dell’amministrazione di centrodestra, molti interventi di piccola entità venivano fatti passare per straordinari, incrementando quindi il capitale ingiustamente. Da parte sua, Tedeschi si di dice tranquillo di ogni atto adottato e non disdegna neanche l’azione del Comune nei confronti del consorzio acquedottistico dicendosi «assolutamente favorevoli a ogni tipo di controllo. Già siamo stati sottoposti in questi ultimi quattro anni a numerosi controlli della magistratura penale e contabile», ha sostenuto, «e già c’è stata l’archiviazione. Tutti gli atti assunti dalla società fin dal 2003 hanno avuto l’approvazione formale e sostanziale da parte del comune socio di maggioranza. Non posso intraprendere azioni diverse da quelle che hanno approvato loro». A chi parla di un attacco politico Tedeschi, componente del Pd, non risponde: «non voglio entrare nella polemica politica e ritengo che questi ulteriori controlli tuteleranno ancora di più il nostro lavoro. L’assemblea ha approvato ogni atto con la consulenza di esperti di settore».