L’Aquila. I Consiglieri del Pd Giovanni D’Amico, Giuseppe Di Pangrazio e Franco Carmanico hanno ribadito, durante la seduta odierna della Commissione Vigilanza del Consiglio Regionale, l’urgenza di una audizione del sub commissario alla Sanità Giovanna Baraldi, audizione che, prevista per oggi in Commissione, non ha potuto avere luogo per l’assenza della stessa Baraldi. “L’assenza di oggi del sub commissario – affermano i Consiglieri – oltre che una scusa, appare come una ulteriore manifestazione di spregio nei confronti delle istituzioni regionali. Il rapporto con la struttura commissariale, già gravemente pregiudicato dal costante svilimento istituzionale attuato dal Presidente e Commissario Chiodi, è diventato inaccettabile, soprattutto dopo le accuse che il sub commissario ha sollevato presso la Commissione Sanità in Senato. Accuse di inadempienza che la Baraldi rivolge ad altri, ma che si riferiscono ad atti che avrebbe dovuto porre in essere lei stessa come Subcommissario, insieme al Commissario Chiodi, e che invece non hanno mai visto la luce. Per questo motivo – continuano gli esponenti del PD – abbiamo scritto al Difensore Civico per richiedere un suo intervento, al fine di controllare la regolarità delle procedure istituzionali tra la struttura commissariale e le istituzioni regionali ed imporne il rispetto, anche alla luce della recente sentenza n. 361/2010. In questa sentenza, infatti, la Corte Costituzionale ha stabilito un principio: i poteri del Commissario di Governo non sono sovraordinati a quelli del Consiglio Regionale. In particolare, abbiamo chiesto al Difensore Civico di fare in modo che il Commissario di Governo Chiodi, il Sub Commissario Baraldi e tutte le strutture commissariali forniscano obbligatoriamente alle Commissioni consiliari la documentazione richiesta (che ad oggi, nonostante le continue e regolari richieste, continua a rimanere indisponibile) e si impegnino a riferire nelle Commissioni competenti dietro ufficiale convocazione. Se ciò non avverrà, – concludono i consiglieri – saremo costretti a rivolgerci alla magistratura competente.”
“E’ stupefacente, – sottolinea D’Amico – le accuse che il sub commissario Baraldi rivolge ad altri dovrebbe rivolgerle a se stessa, visto che si riferiscono ad atti e provvedimenti che lo stesso suo ufficio avrebbe dovuto assumere e che invece non ha assunto. L’assenza di corretti rapporti istituzionali tra le strutture commissariali e le istituzioni regionali determina una preoccupante mancanza di chiarezza ed un drammatico processo di destabilizzazione dell’istituzione Regione e di conseguente discredito di fronte al Governo centrale.”