Avezzano. Lettera aperta del Presidente del Comitato territoriale provincia dei Marsi, Santellocco, ai candidati sindaci del Comune di Avezzano. “Consapevoli della valenza e degli obiettivi prioritari di una campagna elettorale per il rinnovo di amministrazioni pubbliche locali, pure riteniamo che per quanto riguarda Avezzano, i candidati sindaci non possano esimersi dall’affrontare tematiche di carattere sovra-comunale, che non riguardano solo ed esclusivamente la città ed i suoi abitanti, ma che investono l’intera Marsica, In particolare, si intende sollecitare i candidati sindaci ad esprimersi pubblicamente circa la propria disponibilità a sostenere la battaglia – che vede impegnato questo Comitato Territoriale da oltre dieci anni -, volta a raggiungere la piena autonomia decisionale, politica, istituzionale ed amministrativa della Marsica. Tranne poche ed isolate eccezioni, al momento non si sono registrati pronunciamenti chiari e decisi, su un tema fondamentale per il presente, ma soprattutto per il futuro di questo territorio. Da qualche anno la Marsica è sottoposta ad un processo metodico di spoliazione, che viene perpetrato sulla base di norme e disposizioni legislative tendenti a centralizzare nel capoluogo di provincia tutti gli enti, uffici e servizi pubblici precedentemente distribuiti sul territorio provinciale, e che va a ledere i più basilari diritti civili e costituzionali dei cittadini marsicani, che vengono così discriminati nella fruizione dei servizi pubblici essenziali, non più accessibili in condizioni di pari dignità e di equità sociale ed economica rispetto ad altre aree del territorio Un processo di marginalizzazione che ha già pesantemente colpito la Marsica con la chiusura od il depotenziamento di numerosi enti, uffici e servizi pubblici (Coordinamento Distrettuale del Corpo Forestale dello Stato, Comando dei Vigili del Fuoco, Azienda Sanitaria Locale, Strutture Ospedaliere, Enti Territoriali, Aziende di Trasporto Pubblico,…) e che, nonostante timide ed improvvide rassicurazioni, è destinato inevitabilmente a proseguire con la chiusura del Tribunale, della Procura della Repubblica, di altre Unità Operative Complesse dell’Ospedale “SS. Filippo e Nicola”, dell’Ufficio Unico delle Dogane e dell’Ufficio Territoriale dell’Agenzia delle Entrate, destinato a concludersi solo quando non rimarrà più nulla da rubare. L’unica reale possibilità per bloccare questo processo di annientamento progressivo della Marsica e di cancellazione del futuro del suo popolo, è legato alla capacità di raggiungere l’autonomia amministrativa ed istituzionale della Marsica nell’ambito del più ampio progetto di riassetto amministrativo della Regione Abruzzo da realizzarsi in attuazione delle disposizioni di cui all’art. 23 del recente Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011 varato dal Governo. A tale scopo è fondamentale che il futuro sindaco di Avezzano, insieme a tutti gli altri sindaci della Marsica, inizino con il dissociarsi formalmente, come già fatto da questo Comitato Territoriale, dal progetto già sottoscritto dagli attuali rappresentanti delle quattro province abruzzesi, con il biasimevole e colpevole consenso/assenso dei consiglieri marsicani, volto a creare un gemellaggio tra L’Aquila e Teramo, che andrebbe a penalizzare ulteriormente la Marsica a livello economico ed occupazionale, allontanandola definitivamente da ogni processo decisionale e rendendola ancor più eccentrica rispetto alle direttrici principali dello sviluppo e dei progetti di investimento produttivo e di crescita infrastrutturale del territorio. Contestualmente ad un impegno incondizionato su questa battaglia strategica per il futuro della Marsica, attorno alla quale bisogna riuscire ad aggregare tutte le forze sane e libere del territorio a livello, sociale, politico ed istituzionale, si auspica che i candidati sindaci assumano impegni altrettanto chiari su due altri punti di interesse prioritario volti da un lato a tutelare gli interessi ed i diritti dei cittadini marsicani e dall’altro a promuoverne la crescita e lo sviluppo sociale, culturale ed economico. Il primo di questi riguarda l’opposizione ad ogni progetto di aggressione e speculazione territoriale, fra cui rientrano i diversi progetti di realizzazione di Termovalorizzatori e mega-impianti a biomasse che, sostenuti da incauti e sprovveduti esponenti politici locali, rappresentano, oltre che una grave minaccia per la salute dei cittadini marsicani, iniziative in grado di danneggiare in modo irreversibile il tessuto economico e produttivo del territorio, con pesanti ricadute occupazionali, a partire dal comparto agricolo. Il secondo punto è invece relativo alla necessità di definire una chiara e sostenibile strategia di sviluppo territoriale, da concordare con tutti gli altri sindaci della Marsica, basata sul miglioramento della dotazione infrastrutturale, su strategie di investimento e su scelte politiche finalizzate ad accrescere la competitività dei settori produttivi locali e sulla valorizzazione delle risorse ambientali, storiche e culturali, con l’obiettivo di dare un futuro a questa terra ed al suo popolo.