Avezzano. La situazione di LFoundry – Wuxi preoccupa Fim – Cisl, Fiom – Cgil e Uilm – Uil che con una lettera aperta hanno chiesto al commissario prefettizio Mauro Passerotti un incontro urgente a seguito della vendita del 100 per cento delle quote dell’azienda più grande del territorio alla start-up cinese Wuxi Xichanweixin Semiconductor. Dopo il closing di fine luglio le parti sociali si aspettavano di avere chiarimenti in merito alla gestione del sito dove ogni giorno lavorano 1.500 dipendenti in contratto di solidarietà. A oggi, invece, non ci sono state notizie dalla nuova proprietà e tutti iniziano a essere preoccupati.
“Insieme alle rsu di stabilimento e ai responsabili delle relazioni sindacali e industriali con la LFoundry di Avezzano, le chiediamo un incontro urgente, alfine di poterle esternare pensiero e preoccupazioni, rispetto allo stato attuale della situazione “industriale – finanziaria – occupazionale – della più grande fabbrica della Provincia”, ha spiegato nella lettera aperta a Passerotti Antonello Tangredi, segretario provinciale di Fim – Cisl a nome di tutte le organizzazioni sindacali, “e, magari, provare a percorrere un percorso univoco che porti a un incontro con la società stessa, tenuto debito conto che, in pochi mesi ci sono stati ulteriori due passaggi societari e, tanto le organizzazioni sindacali tanto i dipendenti, hanno infinitesimali informazioni, circa i medesimi passaggi, tanto i loro effetti.
Il sindacato tutto sta cercando di monitorare la situazione ma, quando non trova risposte dalla controparte – richiesta d’incontro alla LFoundry di oltre 3 settimane fa rimasta inevasa più tavolo ministeriale aperto a novembre 2018 e morto lì – non gli rimane altro che, rivolgersi a chi, come in questo caso lei, può provare a mettere ordine alla vertenza”. Le parti sociali da mesi chiedono di conoscere il piano industriale e le reali intenzioni dei nuovi vertici aziendali per rassicurare i dipendenti e avere le idee più chiare. A oggi, però, nessuno ha dato risposte in merito.
Per questo hanno chiesto a Passerotti di impegnarsi per il sito industriale della città dove si producono memorie volatili anche alla luce del fatto che “l’azienda in termini d’importanza socio – economico – occupazionale, con le debite proporzioni geografiche e di popolazione, può essere perequata alla vertenza ex Ilva di Taranto”.