Avezzano. Il raddoppio del prezzo del gasolio agricolo mette in ginocchio migliaia di aziende del Fucino e c’è già chi pensa di non affrontare la stagione. I periodi più bui sembravano essere ormai alle spalle e invece, nel giro di qualche mese, il caro energia prima e il caro carburante poi hanno messo in ginocchio non solo le famiglie e gli imprenditori, ma anche tante aziende del Fucino che ora sono davanti a una dura scelta. Il rischio, infatti, è con la coltivazione e la vendita degli ortaggi non si riescano neanche a coprire le spese e c’è chi pensa a far riposare i campi.
Oltre al caro carburanti e all’aumento dell’energia elettrica a preoccupare gli agricoltori del Fucino c’è anche la situazione della siccità primaverile e dell’aumento dei costi dei trasporti a causa dei quali il prezzo dei loro prodotti schizzerà in maniera vertiginosa.
“Siamo strettamente legati ai trasportatori e quando inizieremo la raccolta avremo serie difficoltà”, ha commentato Claudio Scipioni, imprenditore agricolo, “è chiaro che ci chiederanno un aumento dei costi per trasportare i nostri prodotti che si aggiungeranno inevitabilmente alle altre spese importanti che stiamo sostenendo per la produzione”.
Ad allarmare gli agricoltori del Fucino non ci sono solo questi problemi. “Oltre al caro gasolio c’è anche l’anomala siccità primaverile che ci preoccupa”, ha continuato Scipioni, che è anche vice presidente di Confagricoltura, “se persiste ci costringerà a irrigare a breve i campi dove abbiamo già piantato le carote. Ho sentito molti colleghi che hanno iniziato con i trapianti di finocchi e di insalate. Sarà veramente dura”. In agricoltura il carburante viene usato per alimentare i trattori che arano e fresano la terra, ma anche per riscaldare le serre dove si trovano le piantine che andranno messe a dimora e per azionare i sistemi di irrigazione. Si utilizza il gasolio agricolo, a un prezzo agevolato rispetto a quello in commercio, ma sempre raddoppiato rispetto allo scorso anno.
“Oggi il gasolio agricolo viaggia sopra a un euro e 50 al litro, mentre durate la scorsa campagna stavamo sui 60 – 70 centesimi al litro”, ha spiegato Cesidio Piperni, titolare dell’omonima azienda agricola di Celano, “se le cose non cambieranno la spesa di produzione si raddoppierà e bisognerà capire poi se questi rincari si spalmeranno sui prodotti o se si seguirà l’andamento del prezzo dei mercati. La situazione è pesante, noi non ci stiamo fermando ma sappiamo che il rischio andando avanti è molto elevato. Inciderà tanto anche il trasporto, se gli autotrasportatori decideranno di fermarsi noi saremo bloccati”.