Ortona dei Marsi. Prenderà il via domani, presso la sede del Comune di Ortona dei Marsi (AQ), il Workshop internazionale Alla ricerca della Via dei Marsi/Il cammino della Bauxite, I edizione 2019, promosso dall’Osservatorio Tratturi Bene Comune del Dipartimento di Architettura di Pescara e da ERCI team Onlus di Avezzano (AQ).
Il Workshop si compone di un insieme strutturato di diverse attività, tenute assieme da un fine comune: quello di favorire la riscoperta, il monitoraggio attivo e la rigenerazione di antichi luoghi e percorsi, legati alle storie e alle pratiche sociali e produttive che hanno contraddistinto l’assetto sociale, economico e culturale fino ai nostri giorni di questa particolare area geografica della Regione Abruzzo, l’area Marsicana, il cui nome già tramanda le sue lontane origini legate ad uno dei popoli italici più antichi.
Il programma mette assieme lezioni di docenti universitari di diversa provenienza geografica e disciplinare, incontri con esperti e rappresentanti del mondo dell’amministrazione locale, dell’associazionismo ambientale e di cura dei beni comuni, dei portatori di interesse locale, assieme ad attività di indagine sul campo, mappature collettive, esercizi di progettazione) come incontro tra saperi esperti e saperi locali, finalizzato a produrre materiali conoscitivi da condividere con le comunità locali e i portatori di interesse locale dei territori coinvolti e primi indirizzi progettuali da sottoporre all’interesse dei decisori pubblici delle amministrazioni locali e degli enti sovraordinati coinvolti.
Il denominatore comune di questo laboratorio ricerca è dato dalla Via dei Marsi[1], il progetto di valorizzazione territoriale e sviluppo sostenibile che prova a definire una visione complessiva di riferimento, ancorata ai valori identitari storici delle terre marsicane, attorno alla riscoperta e risignificazione contemporanea della estesa rete di percorsi e di relazioni territoriali che ha fin dall’età antica strutturato questa regione territoriale – la Marsica orientale, situata tra l’ex alveo del bacino del Lago del Fucino ed il territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ricompresa tra la Valle Longa, la Cicerana e la Valle del Giovenco, che interessa i Comuni di Ortona dei Marsi, Bisegna, Gioia de Marsi, Lecce dei Marsi, Collelongo, Villavallelonga e Pescasseroli – e un programma assieme di azioni e di ricerca, di cui questo laboratorio intende essere parte.
All’interno di questa grande cornice e matrice di natura territoriale, La Via dei Marsi, il workshop di quest’anno – il primo, si spera, di una serie destinata a prodursi per altri territori di dettaglio negli anni a venire, che riprende il lavoro di un primo workshop realizzato già lo scorso anno2 – si concentra sull’indagine, la ricostruzione cartografica e sul campo, e la proposta di rigenerazione come “cammino” dell’insieme di percorsi e di luoghi legati alla coltivazione di un materiale ferroso, la bauxite, avviato alla fine dell’ottocento e per i primi decenni del Novecento nel comune di Bisegna, all’interno anche delle relazioni economiche, sociali e territoriali che da sempre legano questo comuni ai vicini Gioia de Marsi, Lecce dei Marsi, Ortona dei Marsi e Pescasseroli.
Alla ricerca della Via dei Marsi/LOOKING FOR … VIA DEI MARSI, propone dunque ai suoi partecipanti. – studenti universitari provenienti da diverse sedi nazionali ed estere – un articolato percorso di studio e di indagine sul campo, che è anche ricerca partecipata, riscoperta di percorsi, luoghi, spazi, paesaggi, beni comuni territoriali legati alle molte economie che ne hanno caratterizzato la storia, da quelle legate alla civiltà della transumanza, l’antica pratica che ha per molti secoli segnato e costruito i paesaggi interni dell’Italia centrale e meridionale, fino alle più recenti attività proto industriali, base del successivo sviluppo industriale dell’intera regione.
Tale indagine assume, in particolare, come filo conduttore la ricerca e la segnalazione dei cammini – degli uomini e dei materiali estrattivi – legati alla presenza della bauxite, sulla scorta di una preventiva, accurata indagine storica e cartografica, che ne permette l’indagine e la verifica sul campo.
La riscoperta e la trascrizione di tali percorsi, operata dapprima sulle mappe, poi, attraverso atti materiali di diversa natura, nei territori reali attraversati, diventa occasione di monitoraggio civico sulla condizione attuale di luoghi e percorsi, analisi dei punti di forza e di debolezza, per l’elaborazione di scenari e proposte progettuali che assegnano a tali luoghi e percorsi la condizione, inedita, di “beni comuni territoriali”, spazi e risorse per la reinvenzione attiva di vecchie e nuove pratiche economiche e comunitarie.
Alla ricerca della Via dei Marsi è dunque, anche, un laboratorio di urbanistica partecipata e di autocostruzione assistita per la rigenerazione dei paesaggi naturali e proto industriali nei territori indicati.
Il Workshop, totalmente gratuito, ha inizio lunedì 28 ottobre, e termine venerdì 1 novembre, per una durata complessiva di una settimana, secondo il calendario allegato.
E’ prevista la partecipazione al Workshop di 10 studenti italiani, 12 studenti stranieri, provenienti da altre università italiane ed estere, in particolare da quelle Università con cui sono attivi rapporti di cooperazione didattica e scientifica con il Dipartimento di Architettura di Pescara (Yadz University IRAN, Universidad de La Salle, Bogotà COLOMBIA e Politecnico di Tirana ALBANIA) e della presenza occasionale di studenti delle scuole della provincia di Pescara, Chieti e L’Aquila.
L’intento principale del Workshop è di offrire a tutti i suoi partecipanti, e in particolare agli studenti dell’ultimo anno del corso di laurea magistrale in Architettura, una piccola ma concreta esperienza di urbanistica partecipata e autocostruzione assistita, a diretto contatto con gli abitanti e le associazioni di cittadinanza attiva che abitano i territori in esame, indirizzata al tema del recupero e della rigenerazione dei paesaggi e dei territori interni di una parte della regione Abruzzo interessata da problemi di crescente marginalità territoriale, spopolamento abitativo e abbandono, tuttavia caratterizzata da una estesa qualità dei patrimoni paesaggistici, culturali, ambientali e demo antropologici.
Le attività didattiche si articolano, in forma di Laboratorio, nella durata di 40 ore complessive, pari a cinque giorni di attività continuativa, dal 28 ottobre al 1 novembre, seguite da un seminario di presentazione in pubblico dei risultati raggiunti, composte e articolate in: 1) lezioni introduttive e contributi tematici e di settore, esposti da docenti delle università partner e da esperti esterni; 2) attività di indagine e di ricerca sul campo, anche attraverso l’ausilio di strumenti informatici e apparati GIS (cammino critico); 3) sperimentazione di pratiche di ascolto e partecipative (raccolta di testimonianze, storytelling, questionari e indagini sulle comunità e i portatori di interesse locale); 4) elaborazione di proposte progettuali e di modelli di gestione inseriti nella rete dei beni comuni urbani e territoriali monitorati e indagati nel corso della ricerca.
Il laboratorio mira, in primo luogo alla costruzione di un quadro di conoscenze condivise – che aggiorna quanto già raccolto e condiviso nella logica dell’Open Data attraverso il progetto Osservatorio Tratturi Bene Comune – alla creazione di mappe e apparati analitici informativi attraverso le nuove tecnologie (collaborative mapping), che mirano nel complesso a definire un programma di azioni di “rigenerazione dei beni comuni”, esistenti e di progetto.
Lo schema del laboratorio, per sua natura itinerante, realizzato sul modello già da tempo sperimentato dallo IUAV, attraverso l’associazione FuoriVia, partner del progetto, e sperimentato lo scorso anno in occasione del Workshop Alla ricerca del Tratturo Magno[2], prevede, per ogni giornata, il susseguirsi di cammini di indagine partecipata e di scoperta sul campo (nella mattinata), seguiti da attività di discussione e incontro con le comunità e i soggetti – istituzionali e della società civile – che vivono e lavorano nei territori, finalizzati alla costruzione di un’Agenda strategica condivisa per la cura e la custodia attiva di luoghi, percorsi e paesaggi.
L’ipotesi ulteriore del laboratorio concerne la possibilità di affidare l’attuazione e l’implementazione di parte di tale programma attraverso un progressivo coinvolgimento degli abitanti delle comunità locali nella realizzazione e nella gestione diretta di alcuni piccoli, misurati e strategici interventi di rivalutazione e risignificazione degli spazi e delle attrezzature, da realizzare attraverso forme di autocostruzione assistita, piccoli interventi di recupero e rigenerazione urbana e territoriale, autofinanziati anche attraverso programmi di crowd funding, da avviare prima e durante la durata del laboratorio, su aree pilota, preventivamente individuate assieme alle Associazioni e alle Amministrazioni locali coinvolte, o identificate successivamente nel corso del cammino critico.
Tra questi, la realizzazione di una segnaletica (materiale e immateriale) – all’oggi totalmente mancante – che indichi con certezza la giacitura e la dimensione spaziale del “Cammino della Bauxite”, e alcune piccole istallazioni legate all’uso collettivo e partecipato di tale spazio.