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Il Bitcoin può davvero rappresentare una valida alternativa all’instabilità monetaria?

Redazione Abruzzo di Redazione Abruzzo
27 Maggio 2021
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In gran parte, i crolli finanziari hanno giocato un ruolo determinate nel boom di Bitcoin e delle criptovalute. Infatti, sono sempre più le persone che hanno scelto di commerciare in valute digitali piuttosto che in valute tradizionali, le quali, spesso, sono inaffidabili e più vulnerabili all’iperinflazione. Perciò, proprio per evitare gli impatti negativi derivanti da una forte instabilità valutaria, svariati investitori hanno iniziato a fare trading in Bitcoin.

Tanto i Bitcoin quanto le altre criptovalute, di fatto, rappresentano un’alternativa alle tradizionali valute gestite dal governo ed è facile prevedere una loro affermazione su scala sempre più larga nel lungo periodo.

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Altra suggestiva ipotesi, è che Bitcoin e criptovalute, vadano a operare a fianco delle valute locali, in modo tale che queste economie possano avere un livello più elevato di resistenza. La crescente diaspora monetaria è, balzata agli onori della cronaca, anche, perché, nel frattempo, è notevolissimamente aumentato il numero di utenti scontenti del forte aumento dei conti bancari. Bitcoin e criptovalute, ad esempio, consentono di poter effettuare, in pratica a costo zero e in tempi immediati, invio di denaro in tutto il mondo.

D’altra parte, in una gestione finanziaria, i costi di trasferimento internazionali di denaro, così come le alte commissioni bancarie, rappresentano voci di spesa di rilevante preoccupazione visto il forte loro impatto. Naturalmente, l’incursione nelle criptovalute non è priva di rischi. Anzi! La natura stessa della criptovaluta significa, per cominciare, che i prezzi sono di estrema volatilità. Le valute virtuali rimangono non regolamentate in molti paesi e il loro status giuridico è spesso poco chiaro. Il che significa che non esiste una rete di sicurezza per compensare la perdita di fondi.

È più probabile, di conseguenza, che gli investitori a breve termine siano duramente colpiti da improvvisi cali. Anche per queste ragioni, Bitcoin Pro software può rappresentare un punto di riferimento imprescindibile. In linea generale, chiunque voglia iniziare a utilizzare Bitcoin e le criptovalute dovrebbe stare attento e studiare bene l’argomento, dal momento che il loro acquisto e la loro vendita richiedono conoscenze tecniche.

Infatti, concetti come criptovalute e blockchain sono più facili da capire da parte di persone che hanno già una istruzione sulla tecnologia. In tutto il mondo, molti Paesi stanno lottando per creare una legislazione e per prepararsi ad un possibile futuro in cui la criptovaluta sia la norma. Perciò, nonostante il fatto che diversi guru della finanza abbiano sostenuto che le criptovalute sarebbero semplicemente scomparse, le potenziale di Bitcoin e company, ancora oggi, continuano a crescere e stanno diventando più forti. Gli eventi degli ultimi mesi sono eloquenti.

Sebbene siano innegabili i successi ottenuti, vi è un risvolto che, specialmente ultimamente, sta animando il mondo dei Bitcoin e delle criptovalute, ovvero l’impatto negativo sull’ambiente derivate dalla loro produzione. È, difatti, innegabile che la quantità di energia consumata per elaborare queste transazioni, abbia dato ragione a sviluppare dubbi ambientali.

Nel corso degli anni, più lunga è la catena di blocchi da elaborare, maggiore è l’elettricità necessaria per estrarre Bitcoin. Il tempo in cui un minatore isolato poteva partecipare al processo di produzione di Bitcoin con un computer a basse prestazioni, è molto lontano. Ora, infatti, siamo a migliaia di macchine che lavorano insieme in una sorta di azienda che, preferibilmente, opera in paesi in cui l’elettricità è ancora economica.

A tal proposito, è stato stimato che, per produrre un Bitcoin, sia necessario spendere circa 8.000 dollari di elettricità. Altre stime, portano la cifra a circa 10.000 dollari. In conclusione, questa intensa domanda elettrica non è priva di impatto sull’ambiente.

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