Avezzano. Gettate le basi per la realizzazione, entro la fine del 2012, di un impianto a biogas di un megawatt di potenza nel territorio fucense. L’iniziativa prevede un investimento stimabile in circa quattro milioni di euro, interessando una superficie coltivabile a mais ceroso compresa tra i 250 e 300 ettari. È quanto fa sapere la Coldiretti L’Aquila evidenziando l’importanza di un’idea progettuale che coinvolge sinergicamente il comparto agricolo e quello industriale. «Il biogas, che si ottiene attraverso la fermentazione batterica del mais, può rappresentare un’ottima opportunità di reddito – ha spiegato il presidente della Coldiretti provinciale Salvatore Di Benedetto – fornendo una risposta ecologicamente avanzata e al tempo stesso assicurando agli agricoltori una possibilità di reddito certa che garantisca un futuro alla propria azienda agricola in un momento che è tra i più critici e difficili degli ultimi decenni. Ortaggi a foglia invenduti e rimasti nei campi, patate i cui prezzi non consentono di recuperare neppure i costi di produzione, grano seminato con la consapevolezza di non coprirne le spese e carote che fanno la stessa fine sono alcuni degli aspetti che caratterizzano lo stato attuale dell’agricoltura locale». La produzione di gas da biomasse rappresenta dunque una valida opportunità di valorizzazione di un comparto che da tempo sta attraversando una grave crisi di reddito e la diversificazione delle produzioni ruotando gli ortaggi con il mais potrebbe contribuire anche alla tenuta dei prezzi delle coltivazioni orticole. «Ci si presenta un’opportunità da non perdere – ha concluso Salvatore Di Benedetto – sono convinto che dobbiamo seguire anche questa strada senza farci fuorviare dalle consuete perplessità di chi vorrebbe migliorare le cose, ma non ha il coraggio del cambiamento. Siamo imprenditori capaci, abituati ad assumere rischi e a decidere per il meglio, facciamolo in autonomia». La diffusione degli impianti di biogas, ricorda Coldiretti, sta vivendo una crescita molto consistente proprio perché la differenziazione produttiva, la possibilità di integrare il reddito e l’affidabilità raggiunta da tecnologie come quella basata sulla digestione anaerobica rappresentano vantaggi che il mondo agricolo sta accogliendo sempre più favorevolmente.