Pescina. Nell’ambito delle manifestazioni connesse al Premio Silone 2019, si terrà a Pescina, nella sala conferenze del Teatro San Francesco, nelle giornate di venerdì e sabato, il convegno internazionale di studi “Ignazio Silone o la logica della privazione”. Promosso dal Centro Studi Ignazio Silone e dal Comune di Pescina, e coordinato sotto il profilo scientifico da Mario Cimini, docente dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, il convegno intende riprendere e rilanciare il senso di un’analoga iniziativa di studio tenutasi a Caen (Normandia) il 7 febbraio di quest’anno.
Gilbert Sigaux, nel recensire “Il seme sotto la neve”, sottolineava come il tema portante della scrittura di Silone fosse costantemente ispirato ad una logica del dépouillement, ossia della “spoliazione”, della “privazione”, del ritrovarsi “nudi” nella propria umanità. Indubbiamente questa istanza costituisce una cifra comune di tutta l’attività letteraria – e forse non solo di essa – dello scrittore di Pescina: un ideale che finisce per abbracciare e tenere insieme sia una sorta di vocazione ascetica che l’aspirazione a declinare l’impegno sociale in chiave di riscatto degli “umiliati ed offesi” dalla storia, emblematicamente rappresentati dai cafoni fontamaresi.
Ora l’obiettivo del convegno è proprio quello di tornare a leggere Silone approfondendo la questione dell’immaginario “pauperistico” nella sua opera, mettendo in risalto il suo minimalismo stilistico, una “non retorica” rivendicata per adeguarsi all’esigenza etica di riscoprire il fondamento autentico dell’esistenza. Questo sempre tenendo fermo il principio che quel che più interessa di uno scrittore è la sua opera: “chi voglia criticarmi”, scriveva Silone nel 1956, “prenda i miei libri. Solo in essi mi riconosco interamente. Le altre sono immagini parziali e ormai superate di me stesso”.
Ben 17 sono gli interventi previsti di ricercatori italiani e stranieri. Questi i titoli delle relazioni: Silvia Fabrizio-Costa (Università di Caen – Normandie), ll personaggio di Severina: “figura Christi” e Simone Weil, note al margine; Diego Stefanelli (Università di Mainz-Germersheim)), Fra universalità e intraducibilità: i cafoni di Ignazio Silone; Brigitte Poitreaud-Lamesi(Università di Caen – Normandie), Il segreto di Luca: manifesto per una scrittura radicale; Andrea Gialloreto (Università di Chieti-Pescara), L’ascesi del rivoluzionario; Maria Petrella (Università di Chieti-Pescara), Ignazio Silone e l’etica del nascondimento; Stefano Mula (Università di Middelbury, Vermont, USA), Ritorno sulla prefazione a Fontamara; Mirko Menna (Università di Chieti-Pescara), “Il mio mondo artistico vuole essere semplice, chiaro, evidente”. Antidannunzianesimo linguistico nell’opera di Silone; Mario Cimini (Università di Chieti-Pescara), Archetipi e miti originari nel Seme sotto la neve; Giorgia Guerrieri (Università di Valencia), Le radici del messaggio siloniano: biografia e trasposizione letteraria; Stefano Tieri (Università Paris 8 Vincennes-Saint-Denis), «Temprando lo scettro a’ regnatori, gli allor ne sfronda»: ironia e disincanto ne La scuola dei dittatori di Ignazio Silone; Alessandro Bresolin (Saggista), Come semi sotto la neve: Albert Camus e Ignazio Silone; Alessandro La Monica (Ricercatore indipendente), Silone rivoluzionario; Angelo De Nicola (Giornalista e ricercatore), Silone e il terremoto; Alessandro Tenaglia (Musicista classico e scrittore), Autoprivazione e ritiro dal mondo nei personaggi di Cristina e Celestino attraverso gli interrogativi di Don Paolo/Pietro Spina. Uno sguardo protestante sulla rinuncia al mondo; Mirco Michelon (Università Paris 8 Vincennes Saint-Denis), Segni di matita in chiave autobiografica: il caso di Uscita di sicurezza; Giuseppe Leone (Saggista), La scuola dei dittatori ovvero un Machiavelli di meno; Rosario Castelli, (Università di Catania), Rivoluzione etica ed estetica della rinuncia: Celestino V secondo Silone.