Tagliacozzo. Ripetono da mesi la stessa cosa. Subiscono disagi e problemi ogni giorno. Accettano di viaggiare su treni fatiscenti e di tornare a casa spesso a mezzanotte per poi ripartire alle 5 del mattino per i disservizi della linea. Eppure nessuno li ascolta. I pendolari marsicani non sanno più a che porta bussare. Sbattuti da Termini all’ultimi binario di Tiburtina hanno chiesto a ogni rappresentanti istituzionale e a ogni esponente di Trenitalia di riattestare almeno 4 treni a Termini, ma nessuno li ha mai ascoltati. E ora, a poche settimane dall’avvento del nuovo orario, si chiedono di nuovo cosa devono fare per avere una risposta concreta. “Dicembre 2013, grande euforia per l’incontro con il Ministro Lupi, grande entusiasmo per il risultato ottenuto, ovvero la garanzia del proprio interessamento per il nostro ritorno, tanto agognato, a Roma Termini, con almeno due treni in arrivo e due in ripartenza”, ha scritto Daniele Luciani, pendolare, “da allora è passato circa un anno, arriviamo sempre a Roma Tiburtina, Piazzale 1 e 2 Est, è cambiato il nostro Governatore della Regione, è cambiato il nostro Assessore ai Trasporti, è cambiato quasi tutto, compresa la volontà del Ministro Lupi di mantenere gli impegni presi allora, ormai non ricorda nulla di ciò che ha promesso in quella data, ma la cosa peggiore è che anche i nostri politici, sia presenti allora all’incontro, che nuovi freschi di nomina, non ricordino al Ministro di mantenere fede agli impegni presi. Che bello fare il politico, promesse……promesse……, tanto non verranno mai mantenute, rimane solo la faccia del politico, inespressiva, non fa trapelare nulla, in questo è molto bravo, direi imprevedibile, però ci servono e dobbiamo “stuzzicarli” altrimenti da soli non prendono iniziative. Anni fà vennero stanziati 160 milioni di euro per il potenziamento della nostra linea ferroviaria, ma subito fatti sparire, tante stazioni sono state chiuse da allora, tanti pendolari hanno scelto il trasporto su gomma, l’illusione che il nuovo sistema di controllo apportasse dei miglioramenti, un buco nell’acqua anche questo. Salta la centrale Enel, si blocca l’intera linea ferroviaria, isolati dal resto dell’Italia, il sistematico furto (misterioso) di rame, quasi coordinato con “forze oscure”. La continua rottura del materiale (gli ultimi due giorni sono stati una tragedia annunciata). Il dissesto idrogeologico con cadute di piante e terreno lungo la linea, nonché l’invasione di animali, con incidenti e mezzi deragliamenti e del pericolo di tragedie sfiorate dovute all’occupazione di materiale pericoloso (massi, pezzi di cemento armato e quant’altro) lungo i binari. Non dimentichiamoci anche la soppressione del servizio per disabili, orribile. Altri incontri sono stati fatti, tante parole, tante promesse, ancora, ma si sa, il vento porta via tutto. Io non voglio ne accusare ne mettere in dubbio l’operato dei “nostri politici”, l’ho detto prima ci servono e dobbiamo incitarli, ma ci hanno fatto credere tante cose, ed ora ci troviamo a dover scegliere se continuare o no a prendere il treno per andare a lavorare o a studiare. Una scelta che riguarda un nostro diritto sacrosanto, un bene comune per tutti, è inconcepibile tutto questo, noi vogliamo continuare a prendere il treno, e bisogna fare tutto il possibile per far si che questo rimanga. Ora l’immediato qual è? Dicembre è alle porte, un anno è passato, il nuovo orario è in fase di ultimazione, a noi non ci servono promesse faraoniche, ma il giusto, il rispetto delle “regole”, Promesse, Pulizia, Puntualità, Professionalità”.