Avezzano. Esuberi Cam i sindacati scrivono ai sindaci: la commedia si è trasformata in tragedia. “Gentilissimi Signori Sindaci, è con fortissimo senso di responsabilità e con piena consapevolezza del delicatissimo momento che vive la Società della quale prima di essere i rappresentanti sindacali, ne siamo fieri ed orgogliosi lavoratori”, hanno scritto le parti sociali nella lettera, “abbiamo assistito in questi ultimi mesi ad un sussieguo di notizie e veline passate ai giornali non certo da chi Vi scrive, che hanno palesato la sufficienza e la leggerezza con la quale gli attori di questa, ci si perdoni la metafora , commedia, hanno tutti interpretato un ruolo. Purtroppo, la commedia si è trasformata in tragedia. Si stanno scaricando, con pressapochismo e cattiveria sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie , i ritardi le inefficienze di una classe dirigente che ad ogni livello non ha mai focalizzato la missione principale della Nostra azienda: dare l’acqua a tutti. La riprova di ciò, è nella scelta sugli esuberi, quasi tutti operai del servizio idrico e fognario. Tale analisi evidenzia la scarsa consapevolezza che una scelta di questo tipo, provocherà inevitabilmente ricadute negative sulla distribuzione dell’acqua, mettendo a rischio la stessa resa del Servizio: avallando e provocando negli utenti cittadini elettori, che l’acqua pubblica non funziona. Non comprendiamo, come in tutti questi anni, nessuno : non i Sindaci, non la Regione Abruzzo, né il Commissario abbiano mai pubblicato e fatto conferenze stampa su quanto “ costa l’acqua ai cittadini dei sei ambiti abruzzesi “. Ne consegue che, non essendo importante la distribuzione dell’acqua, non interessando quanto costa in Abruzzo ed in rapporto all’Italia, il dibattito che si è sviluppato a nostro modesto parere è tutto di potere. Chiediamo a Voi, che state sul campo ed affrontate ogni giorno i problemi reali di sopravvivenza stessa delle famiglie marsicane, di prenderVi una pausa. DarVi un tempo di riflessione per studiare soluzioni e percorsi a tutela del Servizio Idrico, a tutela dei Vostri Comuni, a tutela degli utenti e di Noi, umili lavoratori. Crediamo che il Nostro ruolo sia utile, per cercare spazi di risparmio non lesivi della dignità dei lavoratori che ci sono e che responsabilmente siamo disponibili a percorre, senza ricorrere a riduzioni del personale, a licenziamenti , esuberi o irricevibili riduzioni dell’orario di lavoro. Sul fronte del debito e sulla necessità di ridare respiro finanziario alla Società senza il quale non sarà possibile fornire il servizio, Vi proponiamo di intavolare Voi e solo Voi, una discussione seria e responsabile, con chi ha “ le sue responsabilità sulla situazione in cui versa il S.I.I. in Abruzzo “, cioè la Regione Abruzzo ai suoi massimi livelli “; Tale discussione per verificare la possibilità di ricorrere alla FIRA, Finanziaria Regionale ,per un Piano di ristrutturazione e pagamento dei fornitori energetici con restituzione ventennale alla stessa, dal momento che con l’approvazione delle Tariffe AEEG , le entrate saranno certe ed esigibili , in quanto il metodo applicato dall’AEEG è puramente economico e finanziario. Siamo fermamente convinti , che questa strada è l’unica seria e responsabile che obbliga tutti: i lavoratori, i Sindaci, la Giunta Regionale ed il CUS a fare la propria parte. Abbiamo volutamente omesso ogni riferimento agli organi Societari ed alla Direzione Aziendale nel Suo complesso, in quanto ne abbiamo verificato la indisponibilità per non dire altro. Cercate di far smettere questo, insulso, inutile e dannoso gioco al massacro che spaventa gli utenti, i cittadini , i creditori e gli stessi comuni: abbiate coraggio , non abbiate paura. Noi, umili lavoratori ce l’abbiamo quanto alla paura, non ce la possiamo permettere dal momento che ogni giorno, dobbiamo trovare la forza, la motivazione per fare il nostro dovere, garantire il servizio e nel contempo prenderci gli insulti dagli utenti ed i calci nel sedere dalla Nostra azienda”.