Luco dei Marsi. L’antica città di Anxa a breve sulle reti nazionali. La “dimora” della dea Angizia, divinità adorata dai Marsi, dai Peligni e da altri popoli osco-umbri, associata al culto dei serpenti e alle arti curative, ieri, martedì 25 febbraio, ha ospitato la troupe impegnata in una produzione per le reti RAI.
“Possiamo essere orgogliosi di aver acceso le luci, in tutti i sensi, sulla nostra area archeologica, un tesoro della storia dei Marsi e non solo”, ha sottolineato la sindaca Marivera De Rosa, che ha accolto la troupe insieme alla dottoressa Emanuela Ceccaroni, della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Abruzzo, “É un progetto non semplice, siamo dovuti partire necessariamente dallo stato di incuria e abbandono in cui versava, e stiamo procedendo con le attività per far conoscere a quante più persone possibile le ricchezze del nostro territorio. Siamo lieti dell’attenzione riservataci in questa occasione, perché ci offre al riguardo una ulteriore preziosa possibilità”. La trasmissione andrà in onda nel corso della prossima primavera su RAI5.
Nell’area archeologica, nel corso di alcune campagne di scavi, sono stati rinvenuti numerosissimi reperti tra cui i resti di cisterne, pavimentazioni stradali, un tempio di età augustea e un tempio del periodo italico-romano, insieme a ex-voto, monete, armi, dischi corazza, ceramica di varie epoche, epigrafi, colonne, bassorilievi e tombe; in tempi diversi, sono stati riportati alla luce il quartiere artigianale con fornaci e un’area cultuale con consistenti stipi votive, estese strutture murarie anche fuori dalla cinta poligonale e tre statue, una delle quali, risalente al III secolo a. C., secondo alcuni studiosi ricollegabile alla figura della dea Angizia, e altre due databili al II secolo a. C..
L’amministrazione comunale ha avviato un’opera di valorizzazione di ampio respiro dell’area, ripristinata anche grazie al lavoro di un gruppo di volontari, che proprio nei giorni scorsi avevano provveduto a un’ulteriore opera di ripulitura della zona, e dotata recentemente di illuminazione ove mancante, in particolare nell’area esterna della cinta muraria; oggi è meta di un numero sempre crescente di visitatori che, grazie alla convenzione stipulata con la La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, hanno la possibilità di fruire di visite guidate ed è teatro di eventi speciali dedicati.