Avezzano. Qualche anno fa un lettore inviò a un quotidiano locale la foto di un architrave medievale, proveniente dalla Chiesa di San Nicola di Avezzano, esposto al museo del Louvre. Sui quotidiani venne ripreso l’argomento dell’architrave trafugato, sulla cui sparizione gli studiosi della storia marsicana hanno formulato ipotesi diverse. Da un lato c’è chi sostiene che l’opera sia stata portata via dai tedeschi, durante la seconda guerra mondiale, e poi sia finita in Francia, dall’altro c’è chi crede che l’architrave sia stato trafugato già prima del terremoto, dalle truppe napoleoniche. Ma cerchiamo di rispondere a qualche domanda. Innanzitutto chiariamo che l’architrave è, per dirla in parole povere, la parte orizzontale che unisce i due pilastri di un portale.
L’architrave in pietra, custodito al Louvre, proviene dall’antica Chiesa di San Nicola di Avezzano, completamente distrutta dal terremoto del 1915, della quale non resta più nulla. Era situata nella zona sud di Avezzano, lungo l’attuale Via San Francesco, tanto che tuttora per gli avezzanesi quello è il quartiere San Nicola e il carcere lì ubicato porta questo nome.
La chiesa veniva all’epoca descritta come modesta, ma erano molto pregiati i suoi due portali medievali, realizzati in pietra da artisti di scuola marsicana del XIII secolo. Probabilmente i due splenditi portali, con decori di tipo naturale, prima di appartenere alla chiesa di San Nicola erano stati parte di un altro edificio, più antico e più importante, andato distrutto.
La chiesetta già prima del terremoto era in disuso, era stata depredata dalle truppe napoleoniche e poi sconsacrata nel 1874.
Con il terremoto del gennaio 1915 la chiesa fu distrutta, ridotta a un ammasso di pietre e blocchi calcarei, ma, già nel mese di febbraio, i due portali vennero recuperati e trasportati in luogo sicuro, grazie al lavoro degli operai diretti dal Sovrintendente alle Belle Arti Antonio Muñoz, che operava in città per valutare i danni al patrimonio artistico. Gli scarsi resti murari furono del tutto abbattuti e del luogo ove sorgeva la chiesa di San Nicola non vi è più traccia. Restano invece i due preziosi portali, sebbene uno sia privo dell’architrave custodito a Parigi, che, dopo essere stati per molto tempo nei locali del Museo Lapidario di Avezzano, non accessibile al pubblico, sono ora esposti nel nuovo museo “Le parola della pietra”, nell’Aia dei Musei di Avezzano(ex mattatoio), ove tutti possiamo ammirarli. Matteo Biancone