Avezzano. Con un investimento di circa sei milioni di euro l’ospedale cambia volto. Quelli che rappresentavano i punti critici che hanno fatto gridare allo scandalo per anni ora sono diventati fiore all’occhiello dell’ospedale di Avezzano. Sono infatti stati inaugurati il quartiere operatorio con le ultime tre sale ristrutturate e il pronto soccorso che ha visto il termine dei lavori nell’ultima ala. All’inaugurazione di ieri mattina c’era anche il presidente della Regione, Gianni Chiodi, che ha evidenziato come negli ultimi anni i sacrifici sul tema della sanità hanno portato dei risultati apprezzabili.
Sale operatorie. Con l’inaugurazione delle rimanenti 3 sale operatorie – le ultime ristrutturate in ordine di tempo – il blocco operatorio dell’ospedale potrà nuovamente disporre delle complessive 6 sale operatorie. Le altre 3 sale, già ristrutturate, sono state riaperte nell’ottobre 2011.
Sale parto e sala risveglio.
Del nuovo quartiere operatorio, di cui è responsabile la dr.ssa Teresa Colizza, rimesso a nuovo e riammodernato, fanno parte: una sala di preparazione (utilizzata prima di effettuare l’intervento), una sala risveglio (dopo l’operazione) e le sale parto.
L’iter della ristrutturazione. La Direzione Generale Asl n.1, guidata dal Manager Giancarlo Silveri, nel corso della propria gestione, ha seguito costantemente le varie fasi del lavori di sistemazione del quartiere operatorio, imprimendo un’accelerazione ai tempi di esecuzione: 3 anni (2008 -2011) per le prime tre sale operatorie (ristrutturate e riaperte nell’Ottobre 2011, ad un anno e mezzo dall’insediamento dell’attuale Dirigenza Asl) e poco più di 8 mesi (Febbraio-Ottobre 2012) per le altre tre sale e per le sale parto.
Spesa. Il costo degli interventi di ristrutturazione, sul blocco operatorio, è stato di 4 milioni e mezzo di euro.
In aumento il numero di interventi chirurgici. Nel 2010, utilizzando 3 delle 6 sale operatorie (le altre 3 erano appunto in fase di ristrutturazione), sono stati effettuati 6.767 interventi (comprensivi delle urgenze).
Nel 2011 gli interventi sono stati 7.286 (519 in più dell’anno precedente), con turni aggiuntivi di lavoro del personale, anche la domenica, (fino alle 20.00).
Pronto soccorso. Diretto dal dottor Franco Cardilli, in modo graduale, già a partire dall’Aprile 2012, si è spostato nei nuovi locali, situati accanto a quello in cui il Servizio è stato ospitato per molti anni. La nuova sede, inaugurata oggi – oltre 600 mq – comprende due aree: una destinata alle urgenze (con codice rosso e giallo, a seconda della gravità del caso, con ingresso riservato per le ambulanze) e un’altra per i casi meno gravi (codice verde), con accesso autonomo e distinto degli utenti, lateralmente all’ingresso dei mezzi di soccorso.
Un nuovo assetto logistico, adeguato e funzionale che segna un salto di qualità nell’attività e un’offerta sanitaria adeguata ai bisogni dell’utenza.
I locali sono stati completamente riammodernati, dispongono di nuovi impianti, comprendono più ambulatori, una sala d’attesa, studi medici, accettazione, servizi igienici, spazi specifici per gli infermieri.
Ristrutturazione a tappe per la continuità del Servizio.
Per evitare l’interruzione dell’attività del PS, la ristrutturazione dei locali ha proceduto per tappe: prima l’attivazione, nell’Ottobre 2011, dell’ambulatorio di Ortopedia poi, ad Aprile 2012, l’apertura del primo blocco ristrutturato in cui – in via provvisoria – si è svolta tutta l’attività di Pronto Soccorso, fino all’attivazione del secondo blocco, nel Luglio scorso; ciò ha permesso di razionalizzare il lavoro e di trattare, in locali idonei e separati, le urgenze e i casi più ‘leggeri’.
L’ultima fase della ristrutturazione del Servizio riguarderà l’attivazione dei posti letto per l’osservazione breve, che sarà collocata nella sede del ‘vecchio’ Pronto soccorso, in cui sono attualmente in corso i lavori. L’osservazione breve, quando sarà realizzata, garantirà uno spazio organizzato dove il paziente, dopo essere stato soccorso e assistito potrà, nelle ore successive, essere tenuto sotto controllo per valutare se deve essere ricoverato o sottoposto a un diverso trattamento.
Il piano di riassetto e potenziamento del Ps prevede, inoltre, l’attivazione di una struttura diagnostica per immagini con una Tac e il ripristino della diagnostica tradizionale.
Spesa.
Il costo complessivo dell’intero progetto di riorganizzazione strutturale è 1 milione e 391.000 euro.
50.000 accessi l’anno. Ogni anno il Pronto soccorso di Avezzano registra oltre 50.000 accessi. In alcuni mesi dell’anno, con un maggior carico di lavoro, come è accaduto ad Agosto scorso, il Servizio gestisce fino a 250 accessi al giorno. Al PS di Avezzano fanno riferimento anche le urgenze di Pescina e Tagliacozzo.
Endoscopia digestiva. Il nuovo reparto di Endoscopia digestiva, diretto dal dr. Antonio Sedici, è collocato al secondo piano dell’ospedale, poco distante dalla sede dove ha operato fino alle settimane scorse.
Dispone di una superficie di 300 mq e comprende 2 moderne sale endoscopiche (dove si effettuano esami), una sala risveglio (utilizzata dopo i test), 2 sale per la refertazione, il punto accettazione e segreteria, lo studio del primario, uno spogliatoio per il personale e i servizi igienici. I locali e gli impianti sono stati rifatti ex novo, in circa 10 mesi, con una spesa di 100.000 euro.
Gestione informatica.
Il punto di forza del nuovo servizio di Endoscopia, oltre alla professionalità dell’équipe degli operatori e delle strumentazioni all’avanguardia, è costituito dalla gestione completamente informatica del lavoro. Grazie a questo sistema, che si avvale di dispositivi tecnologicamente avanzati, è possibile conoscere il nome dell’operatore che ha eseguito l’esame, l’ora di inizio e fine test nonché la durata e lo strumento utilizzato per eseguirlo. Flussi di dati che ‘viaggiano’ sui terminali e che permettono, in qualunque momento, di memorizzare il lavoro svolto e di archiviarlo per potervi attingere quando necessario.
Litrotrissia, un’eccellenza dell’ospedale a livello nazionale.
E’ un trattamento di altissima qualità che l’ospedale di Avezzano – unico in Abruzzo e con pochi casi in Italia – adotta per i calcoli biliari di grandi dimensioni, senza taglio chirurgico e con pochi giorni di degenza in ospedale.
Si tratta del laser a olmio che costituisce l’ultima frontiera dell’eccellenza endoscopica.
La tecnica. Il laser, dopo aver inquadrato il calcolo nel coledoco – il canale in cui si formano i calcoli e che porta la bile dal fegato all’intestino – lo colpisce e frantuma: i frammenti vengono poi estratti con la tradizionale tecnica endoscopica. Il trattamento viene eseguito in sedazione profonda sotto il controllo dell’anestesista-rianimatore
Al laser a olmio si ricorre solo per casi eccezionali, per calcoli di grandi dimensioni (fino a 3 centimetri), quando le tecniche convenzionali non risultino efficaci. La metodica, per la quale viene utilizzato un sofistico macchinario (appunto, il laser) – acquistato recentemente dall’Azienda nell’ottica del potenziamento complessivo dei servizi e della qualità del presidio marsicano – richiede una grande professionalità degli operatori. Il primo caso – trattato su una donna di 71 anni con questo avantissimo sistema dall’ospedale di Avezzano – ha guadagnato la ribalta internazionale grazie alla pubblicazione su una prestigiosa rivista scientifica americana on line, la ‘Boston Scientific’.
Finora sono stati 4 i casi di calcoli biliari trattati con la litrotrissia nel reparto di Avezzano dove, in un anno, vengono eseguiti, complessivamente, per le diverse tipologie di esami, circa 10.000 prestazioni.