Avezzano. No ai privati nei consigli d’istituto, no al trasferimento dei fondi dalla scuola pubblica, e no al mancato riconoscimento del lavoro sommerso svolto dagli insegnati nelle ore extrascolastiche. Sono alcuni dei temi principali che hanno caratterizzato la protesta dei docenti marsicani che questa mattina si sono dati appuntamento davanti al Liceo classico “Torlonia”. Gli insegnanti marsicani non hanno quindi condiviso le scelte dei sindacati e l’accordo siglato con il Governo. Lo sciopero della scuola è stato infatti confermato da Flc Cgil e sospeso invece dalle altre sigle dopo l’incontro di giovedì a Palazzo Chigi, nel quale si è trovato l’accordo sullo scongelamento degli scatti di anzianità per il personale scolastico. “Il ripristino degli scatti di anzianità per il 2011 più che una conquista in fondo era un nostro diritto”, hanno commentato gli insegnanti marsicani, “ma le questioni da affrontare sono altre”. Una delle questioni chiave della protesta è infatti la decisione del governo di trasferire fondi dalle scuole pubbliche a quelle private. Si parla di circa 223 milioni di euro. Le proteste hanno riguardato anche l’aumento delle ore di lavoro da 18 a 24. I prof infatti rivendicano le “80 ore annue destinate a programmazione, ricevimento delle famiglie, consigli di classe, collegi dei docenti, scrutini, oltre al lavoro sommerso non quantificato ma quantificabile come la preparazione delle lezioni, del materiale di studio e la correzione dei compiti”.