Avezzano. “Sono madre, moglie, donna con l’unica colpa di avere la necessità di lavorare, per avere i soldi per pagare prontamente tasse e bollette e cercare di vivere dignitosamente, espio il mio peccato svegliandomi tutti i giorni alle 4 per poter stare in ufficio a Roma alle 8”. Questa è una delle tante storie dei pendolari marsicani che ogni giorno partono dalla Marsica con il treno per andare a lavorare a Roma. La situazione, già critica nei mesi passati, è peggiorata nelle ultime settimane con ritardi a catena che hanno messo a dura prova la vita quotidiana di centinaia di famiglie. “Ai sistematici ritardi di 15/20 minuti dei treni regionali 7325, 23690 e 23694 su una tratta per la quale è semplicemente scandaloso impiegare due ore per 100chilometri”, ha continuato un’altra pendolare, “si è arrivati a ritardi di 90 minuti che ci hanno costretto a usare e pagare il pullman dell’Arpa per tornare a casa”. I pendolari marsicani, studenti e lavoratori, lamentano l’attivazione di innovativi sistemi su altre tratte – come il Freccia Link per gli aquilani che vogliano prendere il Frecciarossa o del FrecciaBianca che fermerà a Vasto e Giulianova – e l’assenza di interventi per la tratta Pescara – Roma diventata ormai un colabrodo. “Di certo non è facile essere amministratore e scegliere come e a cosa dare priorità nella gestione della vita pubblica però si farebbe un’opera di bene se una volta si pensasse anche a noi”, ha concluso la pendolare, “noi che a Roma rappresentiamo veramente la Regione Abruzzo, con la nostra, intelligenza, volontà e tenacia lavorativa ma che ogni giorno dobbiamo però entrare con la testa bassa in ufficio e scusarci dell’ennesimo ritardo e poi quando torniamo a casa in ritardo, dobbiamo anche lì scusarci con la nostra famiglia, se questa è vita. Gli imperatori di un tempo facevano cose grandiose, per essere ricordati nella storia oggi gli amministratori fanno cose grandiose per essere dimenticati dalla storia”.