Alba Fucens. L’antica città romana non era solo la città più popolosa d’Abruzzo, ma anche una delle più estese e importanti di tutto il centro Italia. Tutto nacque quando i romani, dopo aver conquistato l’antico oppidum Equo, vi dedussero ben 6.000 coloni, il numero massimo mai concesso alle colonie latine. Di questo ne parla Tito Livio (IX, 43,25)
“Soram atque Albam coloniae deductae. Albam in aequos sex milia colonorum scripta”.
Si ipotizza però che, tra i familiari e gli schiavi dei coloni, i veterani a cui venivano distribuiti appezzamenti di terra al termine della ferma, e le immancabili coorti che presidiavano una città a chiara vocazione militare, nel suo momento di massimo splendore Alba Fucens possa essere arrivata a contare tra i 45.000 e i 60.000 abitanti, che nel I secolo dopo Cristo era un numero di tutto rispetto visto che Roma contava poco più di 1 milione di abitanti, Gerusalemme 130.000 e Milano “appena” 70.000. Quello che ci trae in inganno, forse, è che oggi la superficie visitabile nel sito archeologico è solo la minima parte del territorio allora abitato. Come si vede benissimo dalla ricostruzione grafica, in cui è stata sovrapposta la piantina della città romana con un’immagine presa da Google Earth, oggi la civitas è visibile solo per il 10%, il restante 90% è ancora da portare alla luce o si trova sepolto sotto l’abitato di Alba Fucens, ricostruito lì dagli abitanti di Albe in seguito al devastante terremoto del 1915.
La cinta urbana della città si estendeva per circa 34 ettari, ma era prevalentemente fuori le mura che trovavano posto le decine di migliaia di abitanti di Alba Fucens, nell’ager albensis, che è stato valutato come mille volte la superficie della città stessa, ovvero circa 32.000 ettari. Nella mappa seguente, disegnata dal professor Mertens, si può notare come la centuriazione di Alba Fucens fosse enorme: oltre a Massa d’Albe e a tutte le sue frazioni, oggi ingloberebbe anche la zona nord di Avezzano, molte frazioni come Antrosano, Paterno e San Pelino, per estendersi fino a Magliano de’ Marsi, mentre ad ovest comprendeva per intero i piani Palentini fino a Corcumello. Anche la famosa villa romana scoperta durante gli scavi del centro commerciale “I Marsi” ad Avezzano, rientrava nel territorio di Alba Fucens. A sud, invece, i cippi di confine che delimitavano il territorio albense sono stati ritrovati a Luco dei Marsi. Una città enorme insomma, che all’epoca si estendeva per ben 32.000 ettari, ma a cui nessuno oggi è ancora riuscito a restituire un fazzoletto di terra e allestirvi un museo, dove poter esporre i numerosi reperti archeologici che ha già restituito all’umanità, e i tanti che dovrà ancora restituire.