Avezzano. Certe sere, il teatro non si limita a intrattenere: diventa un frammento di vita collettiva, uno specchio dove la gente si riconosce e si commuove ridendo. È successo domenica al Castello Orsini, per la messa in scena della commedia “Faccia nderra i cul p’ l’aria”, il pubblico ha risposto in massa all’invito de “I Marsattori”, che ancora una volta hanno dimostrato di saper trasformare la tradizione popolare in teatro vivo. Platea gremita, persone in piedi, risate piene, applausi che hanno tagliato la scena più volte interrompendo gli attori, chiamati a ringraziare più di una volta.
La compagnia, reduce dai riconoscimenti ottenuti negli ultimi anni, si è confermata padrona del palcoscenico. La cifra distintiva è rimasta la stessa: uno spettacolo spontaneo, rapido, irriverente, costruito su personaggi che sembrano usciti dalle case, dalle stalle e dalle piazze della Marsica contadina. La regia di Maria Cerasani, presente sul palco per la maggior parte della commedia ha tenuto insieme ritmo e atmosfera, lasciando spazio all’improvvisazione, alla naturalezza, alla battuta nata sul momento. E il pubblico, quella schiettezza, l’ha sentita e l’ha premiata.
Nei primi due atti, il tono è stato leggero, quasi scanzonato: gag dialettali, fraintendimenti, caratteri esagerati al punto giusto. Ma la commedia non si è fermata alla risata facile. Tra sorrisi e motti di spirito sono entrati anche temi seri: il lavoro nei campi, la dignità della fatica, la povertà, perfino la piaga della droga, trattata in chiave ironica ma senza perdere di vista la realtà. Una satira popolare che non appesantisce, ma lascia un segno.
Il terzo atto, se pure a tratti ha rallentato il ritmo narrativo, non ha fermato la corsa dello spettacolo. Gli attori hanno lavorato di presenza scenica per tenere alta l’attenzione, e così il pubblico è rimasto con loro fino all’ultimo, seguendo battute, conflitti e sorprese.
Sul palco, oltre alla stessa Cerasani, gli interpreti hanno dato corpo a un cast corale:
Daniela Di Nunzio, Flaviano Fiasca, Franco Fantozzi, Nadia Conte, Antonio Alfidi, Pina Cherubini, Nunzio Terrone, Sandra Chichiarelli, Stefania Colaiacovo, Franca Silvestroni. Presentazione affidata alla giornalista Orietta Spera, costumi di Paola Boccabella, scenografie di Alfredo De Santis e Pasquale Cordì, grafica di Manuel Cuomo, fotografia di Marcello De Luca, e la collaborazione di Francesco Subrani del gruppo “Marsarte”.
A fine serata, il pubblico ha salutato la compagnia con un applauso lungo e caloroso. Il dialetto, ancora una volta, si è dimostrato un ponte vivo tra passato e presente: fa ridere, fa pensare, e soprattutto mette insieme la gente.
Il castello, pieno come non si vedeva da tempo, lo ha confermato: i Marsattori restano una certezza.






