Avezzano. Arriva una diffida alla Regione in cui si chiede che l’ente esegua la sentenza del Tribunale di Teramo che prevede il rientro nella sede originaria dei lavoratori trasferiti con un’azione definita dai giudici “antisindacale”. E’ stata presentata dalll’avvocato Salvatore Braghini che difende tre dei circa 50 lavoratori dipendenti trasferiti.
Si tratta di persone che erano in servizio nella sede dell’ex Arssa di Avezzano e ora si trovano all’Aquila. Secondo il legale deve essere attuato il ripristino della situazione “quo ante” alla mobilità collettiva imposta dal Dipartimento Politiche dello sviluppo rurale e della pesca senza previa consultazione delle organizzazioni sindacali. La sentenza del Tribunale di Teramo, ottenuta su ricorso della Uil Fpl e del segretario regionale Giuseppe De Angelis, è molto chiara nel condannare la Regione, fra l’altro, “a rimuoverne gli effetti”, il che non può non significare che i lavoratori devono “tutti tornare al loro posto””. Per conto dei suoi assistiti il legale ha chiesto di “eseguire pedissequamente l’ordine del Tribunale entro il 10 dicembre 2016”, chiedendo anche “un risarcimento per i danni subiti in ragione della illegittimità del trasferimento e del pendolarismo”. “Trascorso tale termine”, conclude, “provvederemo a denunciare la Regione alla Procura della Repubblica per il reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del Giudice civile nonché a presentare un esposto alla Procura della Corte dei Conti per danno erariale”.