Celano. Poco più di un mese e i lavoratori ex Sadam rimarranno senza cassa integrazione. Il 30 giugno, infatti, scadrà l’ultima tranche di ammortizzatori sociali e, visto l’iter che sta seguendo la riconversione si comincia a temere per il loro futuro. “Qualche giorno fa abbiamo accolto positivamente la proposta del sindaco Gianni di Pangrazio, in riferimento alla questione riconversione Zuccherificio di Celano tuttavia, con rammarico, dobbiamo evidenziare alcune problematiche”, hanno spiegato gli Rsu dell’ex zuccherificio, “per quanto riguarda i lavoratori queste intenzioni arrivano con estremo ritardo, sicuramente per responsabilità non da attribuire a questo sindaco.Il 30 giugno prossimo, infatti, scadrà l’ultima proroga della cassa integrazione in deroga e qualora non vi fossero sviluppi positivi per l’iter in discussione, per i lavoratori ex Eridania Sadam sarà impossibile rimanere agganciati al progetto di riconversione. In tutti questi anni abbiamo fortemente chiesto a tutti i soggetti di intraprendere una serie di iniziative per concordare eventuali proposte alternative della riconversione dello zuccherificio, senza ottenere nessun tipo di risposta, oltre i “NO” preconcetti e strumentali che tutti conosciamo.
Condividiamo, comunque, la volontà di quest’Amministrazione di incontrare i sindaci e tutti I soggetti interessati di questo territorio per discutere apertamente della situazione allo stato attuale. La proposta del sindaco Gianni di Pangrazio potrebbe essere non un’alternativa, ma una Interessante proposta aggiuntiva alla centrale a biomasse alla quale noi , in ragione delle motivazioni espresse, non intendiamo rinunciare. Ci teniamo, inoltre, a ribadire che la nostra volontà di proseguire nell’iter per la centrale a biomasse di Avezzano è motivata anche da altre considerazioni di carattere sicuramente più oggettivo e scientifico. Infatti, in riferimento alle contestazioni che in tutti questi anni sono state oggetto di attenzione dei media , sapientemente strumentalizzate da comitati e da qualche politico di turno che ne ha approfittato per soli scopi elettorali noi, supportati da studi ed esperienze fatti e realizzati in altri luoghi, ci pronunciamo a favore di questo Progetto. Tanto per fare qualche esempio possiamo affermare che la materia prima utilizzata per la combustione sarà soltanto Legno vergine cippato, perché così prevede autorizzazione rilasciata e perché tecnicamente questo tipo di caldaie può bruciare solo questo tipo di materiale, pena la distruzione dopo qualche anno, al contrario delle falsità che sostiene chi è contro. Attendiamo quindi l’annunciato confronto con i sindaci del territorio con la speranza di un nostro coinvolgimento e preannunciamo fin da ora una serie di richieste di incontro e manifestazioni nelle sedi che devono dare risposta a noi lavoratori in attesa di ricollocazione da anni, con la convinzione di essere trattati e considerati al pari di tanti altri lavoratori ai quali, però, si vuole scippare una reale e concreta possibilità di lavoro per motivi incomprensibili”.