Marsica. I leggendari guerrieri Marsi, conosciuti nell’antichità come “gens ferox”, potrebbero discendere dagli Spartani. E’ un’affermazione forte, si capisce, ma più di un’autore in passato ha messo in correlazione i due popoli. Scopriamo di seguito quali sono tutti i punti di contatto tra i guerrieri fucensi e quelli ellenici.
E’ storicamente certo che i Marsi discendano dai Sabini, che come ricorda anche Gianluca Tagliamonte, nel suo volume “I popoli dell’area medioadriatica” (Istituto della Enciclopedia Italiana, Treccani, 2004) di solito vengono classificati in due sottogruppi: quello osco umbro, che comprendeva Pretuzi, Vestini, Marsi, Peligni e Marrucini, stabilitisi nell’area centro settentrionale del fiume Pescara, e quello osco-sannita, che comprendeva per l’appunto Sanniti Pentri, Carricini e Frentani, stabilitisi nel settore meridionale. Ma più di un autore antico sostiene che la parte osco-umbra, durante una migrazione, avrebbe avuto contatti con una colonia spartana, assumendone lo stile di vita austero e l’attitudine alla guerra. Di questo “contatto/fusione” ne parlano Dionigi di Alicarnasso, nel secondo volume del suo “Antichità romane”, Plutarco nel suo “Vite parallele” e “Vita di Numa”, e anche Strabone, nel quinto libro della sua opera “Geographica”. Si tratta senza dubbio di ipotesi interessanti, che andrebbero di certo approfondite, soprattutto alla luce di altri punti di contatto, come ad esempio l’interessante citazione che pubblicammo qualche tempo fa (clicca qui per l’articolo) trovata sull’epitoma rei militaris, più nota in italiano come l’arte della guerra, scritta da Publio Flavio Vegezio Renato. In quest’opera lo scrittore romano volle raccogliere in un unico compendio le più celebri opere sulla guerra e le strategie militari scritte da autori precedenti, tra cui Catone il Censore, Varrone, Aulo Cornelio Celso, Paterno, Frontino e di leggi e regolamenti emanati da Augusto, Traiano e Adriano. Ebbene nel ventottesimo capitolo di questo volume, in cui si parla dell’incitamento alla milizia ed al valore romano, Vegezio riporta anche i Marsi tra quei popoli che possedevano il “bellico ardore”, mettendoli al terzo posto subito dopo gli Spartani e gli Ateniesi, prima di Sanniti e Peligni, oltre che degli stessi Romani.