Avezzano. La scuola come luogo di aggregazione, la scuola come luogo di formazione, la scuola come luogo di crescita. Aspetti diversi che però hanno un’unica matrice la scuola. Il centro dello sviluppo di un ragazzo dove ognuno impara a trovare la sua strada e capisce dagli insegnamenti cosa vorrà fare un domani. Di questo e di altro ancora si è parlato ieri durante un incontro organizzato dalla consulta provinciale degli studenti al castello Orsini di Avezzano. Tante le tematiche illustrate dal presidente Yuri Di Marco e sviluppate poi dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, dal presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, dal primo cittadino di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, dal preside del Liceo Classico, Ilio Leonio e da tanti altri rappresentanti del mondo della scuola presenti. I ragazzi hanno chiesto di poter essere più protagonisti della scuola, di poter avere degli edifici più sicuri, specie nel capoluogo, e di poter contare su progetti e mezzi utili per la loro formazione e la loro crescita. Mancano luoghi di aggregazione per giovani, dove incontrarsi e progettare insieme diverse attività. Per questo, come spiegato da Yuri Di Marco: “La consulta ha presentato il progetto per un centro di aggregazione che provvederemo a far recapitare alle istituzioni. Intanto ringraziamo il presidente Chiodi e il presidente Del Corvo per quello che è stato fatto sulle scuole della città”. Un centro per i ragazzi in città arriverà. Lo ha annunciato il sindaco Di Pangrazio. “Stiamo ristrutturando uno stabile in centro per far sì che diventi la casa degli studenti”, ha spiegato Di Pangrazio, “è da sempre un nostro obiettivo quello di dare spazio ai giovani e per questo ci siamo battuti e continueremo a farlo in modo da assicurare delle alternative ai ragazzi”. Anche se in città e all’Aquila mancano spazi le scuole, come ribadito da tutti i relatori, sono sempre aperte e pronte ad accogliere i ragazzi. “Come amministrazione provinciale mettiamo a disposizione gli spazi per permettere a tutti voi di fare dei progetti e di autogestirli”, ha commentato Del Corvo rivolgendosi alla giovane platea, “l’autogestione da parte dei ragazzi però spesso crea problemi quindi sarebbe auspicabile il coinvolgimento di associazioni o della scuola stessa”. Dello stesso parere anche la preside dell’Industriale, Anna Amanzi, che ha invitato i ragazzi a volere vivere di più la scuola non solo la mattina durante le lezioni ma anche nel pomeriggio. Non è mancato un momento di confronto tra il presidente Chiodi e gli studenti aquilani sulla ricostruzione di alcuni stabili in città e di luoghi dove poter trascorrere del tempo libero. Il governatore ha lanciato anche un’idea che i giovani potrebbero proporre agli amministratori del capoluogo: “chiedete che i 10milioni di euro delle donazione vengano destinati dal Comune a uno dei tanti progetti rivolti ai giovani”. Sul futuro e sull’inserimento dei ragazzi nel mondo del lavoro Chiodi, padre e allo stesso tempo rappresentante istituzionale, ha voluto dare un consiglio agli studenti: “guardate il mondo, non vi fermate davanti ai confini. Lo dico sempre ai miei figli andate avanti e il lavoro non lo cercate qui ma ovunque. Mia madre da Campobasso partiva e veniva a Teramo perché li c’era lavoro. E voi dovete fare la stessa cosa. Oggi non c’è più spazio per le raccomandazioni, per gli impieghi nelle pubbliche amministrazioni, oggi bisogna guardarsi intorno e dimostrare quello che si è imparato”.