Ovindoli. Una giornata all’insegna dell’inclusione, della creatività e della sostenibilità ambientale: è questo lo spirito che ha animato l’evento che si è tenuto ieri nella suggestiva cornice della Valle d’Arano, a Ovindoli. Si tratta del secondo dei tre appuntamenti pubblici previsti dal progetto I Giardini Inclusivi di ANFFAS, promosso dalla Fondazione ANFFAS Avezzano “Giovannino di Pangrazio” e finanziato nell’ambito del programma TOCC – Transizione digitale, Organizzazione e Capacità del Ministero della Cultura, attraverso le risorse del PNRR – Next Generation EU.
Il progetto, avviato oltre un anno fa con il plauso del Ministero della Cultura, rappresenta un modello virtuoso di artigianato artistico sostenibile: oggetti creati con materiali di riuso e riciclo, frutto del lavoro quotidiano delle persone con disabilità nei laboratori ANFFAS, in sinergia con esperti di sostenibilità ambientale e partner specializzati come Ambecò e il coro “Mani Bianche”. Dopo il primo evento natalizio, che aveva visto l’allestimento di un suggestivo presepe sostenibile presso il Comune di Tagliacozzo – interamente realizzato con materiali recuperati dai cantieri – l’appuntamento di Ovindoli ha portato l’artigianato inclusivo nel cuore della natura.
La pineta della Valle d’Arano si è trasformata per un giorno in un grande laboratorio a cielo aperto: gli stand espositivi con i prodotti realizzati nei mesi di attività hanno affiancato i laboratori creativi rivolti a studenti e visitatori. Una vera e propria festa dell’inclusione, in cui i ragazzi di ANFFAS hanno lavorato fianco a fianco con le scolaresche, mostrando non solo le creazioni ma anche il valore educativo e sociale dell’intero percorso. Determinante, per il successo del progetto, il lavoro dell’Ufficio Progettazione ANFFAS guidato dalla dottoressa Maria De Angelis, che ha saputo coniugare visione, esperienza e sostenibilità, portando alla luce un’iniziativa che unisce cultura, ambiente e diritti. Il progetto proseguirà nei prossimi mesi con il terzo evento conclusivo, che punterà ancora una volta a coinvolgere la comunità locale, sensibilizzare sui temi dell’inclusione e diffondere modelli replicabili di economia circolare.