Avezzano. Devono tornare al loro posto i lavoratori dell’Arssa che erano stati trasferiti, una ssessantina di persone tra i circa 400 dipendenti della Direzione Politiche agricole. Lo ha deciso il tribunale di Teramo, accogliendo il ricorso presentato dalla Uil Fpl, perché ha dichiarato antisindacale la decisione della Regione Abruzzo di collocare in disponibilità, trasferendo dalle sedi periferiche a Pescara, gli impiegati. Si tratta di una vittoria della Uil, in particolare di Pino De Angelis, segretario regionale e Alfiero Di Giammartino, segretario territoriale di Teramo. Una vittoria in appello che riporta i lavoratori al loro posto.
Con sentenza del 21 novembre scorso, il giudice Maria Rosaria Pietropaolo ha inibito alla Regione “la reiterazione di tali condotte” condannandola a rimuovere gli effetti della determina dirigenziale del 22 gennaio scorso e a pagare le spese legali. Quindi tutti i trasferimenti avvenuti in questi anni sono annullati.
Ad Avezzano, all’ex Arssa, erano rimasti pochi dipendenti. Il personale amministrativo che attendeva alla gestione del personale e del bilancio è stato trasferito negli uffici regionali. Dall’Arssa vengono seguite tra le altre cose alcune le funzioni di controllo relative ai finanziamenti comunitari: piano di sviluppo rurale, organizzazioni produttori, azioni di assistenza tecnica svolte nel Fondo europeo per la Pesca. Ad Avezzano era rimasto inoltre il centro direzionale, nel palazzo Torlonia.
“Ad Avezzano”, spiega De Angelis, “avevamo avuto lo spostamento di tante unità lavorative con persone mandate all’Aquila o a Pescara come pacco dono, senza capire con quali criteri e in che modo, con persone di età media di 54-56 anni trasferite pur avendo la possibilità di svolgere il lavoro in via telematica ad Avezzano. E’ stata quasi una sorta di decisione punitiva. Comunque sia, noi comunque siamo disposti ad aprire un tavolo senza preconcetti e con la massima disponibilità. Da parte dell’organizzazione sindacale c’è attenzione anche sull’etica nel fare questi spostamenti e anche nell’efficienza dell’attività lavorativa. Altrimenti si crea la legge della giungla. Ora è stata ripristinata la legittimità”.