Avezzano. “Comprensibile il disorientamento di un presidente catapultato dal consiglio comunale di Pratola Peligna all’amministrazione di una provincia, peraltro estesa e montuosa come quella dell’Aquila, ma non è più sopportabile lo stallo che si sta generando a danno dei cittadini”. Questa la posizione dei consiglieri provinciali Felicia Mazzocchi e Gianluca Alfonsi. “Le funzioni sono tante, i settori da governare tanti, ma se si perde la bussola avvitarsi ed aggravare la situazione è giocoforza”, hanno continuato i consiglieri provinciali, “la Provincia non può permettersi di non esercitare l’attività e ammucchiare le pratiche, non può assecondare l’inerzia regionale offrendo la spalla a D’Alfonso che non sembra una scheggia nel risolvere i problemi, non può lasciare scoperture dirigenziali come per l’edilizia e non poter procedere ad es. alla stipula di contratti o all’inizio di lavori attesi da tempo sul territorio (come la realizzazione dei ponti 39 e 46 nel Fucino). Le imprese che hanno eseguito i lavori attendono di essere pagate, le opere deliberate dal precedente consiglio devono essere autorizzate. In carenza di Commissioni e Consigli (dall’inizio del mandato ne è stato convocato solo UNO), si immaginava un impegno straordinario della maggioranza e soprattutto del Vicepresidente con ruolo di supporto pratico all’attività del Presidente, ma purtroppo non solo non registriamo questo sprint atteso, ma un pericoloso e dannoso stand by che solo grazie alla capacità dei dipendenti dell’Ente di assolvere ai propri compiti, non genera un blackout totale. Peraltro il vicepresidente facendo becera dietrologia dimentica di essere stato vicepresidente del consiglio regionale e dovrebbe quindi ben sapere che la provincia ha sempre anticipato le somme per i risarcimenti danni cinghiali e non si è preoccupato che tali somme fossero sufficienti nè tantomeno tempestive. Piuttosto un po’ di decoro per una strada la Sp 20 costata quasi 10 milioni e offesa dall’erba traboccante. E tenga ben presente che la Cintarella avrebbe già dovuto partire, cosa aspettiamo che torni l’inverno? Al centro dell’obiettivo devono esserci i cittadini della Provincia e non qualche marchingegno di scadente politica del contentino alla Di Pangrazio che in quanto al ruolo di direttore speciale ancora non ci fa saggiare la sua specialità sperando che non sia la liquidazione dell’Ente. C’è da rimboccarsi le maniche prima che sia troppo tardi e non perdere mai di vista che l’unico obiettivo è il bene e il rispetto del popolo”.