Il menu delle feste in Abruzzo prevede diversi piatti, alcuni di essi comuni e noti in tutto il territorio, altri invece tipici e legati in maniera specifica ad alcune aree provinciali, dalla costa all’entroterra. Con il partner MeFu/Go – il Mercato Futuristico del Gusto di Avezzano abbiamo provato a trovare nel ricco assortimento qualche proposta sfiziosa, con il consiglio, sempre lo stesso, di passare nel punto vendita di Via Copernico, all’ex Palaghiaccio.
Cosa bere alla Vigilia
Per la cena della Vigilia ovviamente ci regoliamo su un menù dove il pesce fa da protagonista. Per l’antipasto pesce fresco, crudo o cotto, e magari una bella zuppa; poi i primi classici, come linguine all’astice o al sugo di seppia, o un bel risotto coi polipi o alla marinara; per i secondi il baccalà, le sarde, il tonno sott’olio e per i più audaci e coraggiosi il capitone. Questo è ovviamente solo un esempio, ognuno di voi la interpreterà a modo proprio: ma ci sono alcuni vini che hanno il pregio di essere versatili e flessibili, adattandosi ai vari contesti.
Come antipasto perché non esordire con delle bollicine, capaci di sgrassare bene la bocca e di predisporci benevolmente a quello che seguirà? Quelle di Fausto Zazzara artigiano abruzzese sono intriganti e originali oppure se volete andare in una zona simbolo di spumantistica d’eccellenza un bel Franciacorta dell’azienda La Fiorita (vanno benissimo anche per il brindisi di fine anno, eh!).
Per le ricette con pasta e pesce l’ideale è portare in tavola un vino bianco di medio corpo, fresco e di buona aromaticità, che sappia accompagnare, senza sovrastare, i sapori del pesce. La Passerina Tullum Docg Vigneti Radica o il Trebbiano d’Abruzzo Colleberdo di Cingilia sono due vini regionali perfetti!
Per zuppe e minestre di pesce, anche piuttosto saporite, non esitare a portare a tavola un vino dalla spiccata personalità, come il trentino Müller Thurgau Mori Colli Zugna o il sardo Vermentino di Gallura Cloe Atlantis, aromatici, fruttati, di bella intensità e persistenza.
Questi vini vanno bene anche per i secondi, che, come detto, per tradizione sono in genere piatti di un certo carattere, dove quindi potrete anche provare a salire un po’ di struttura e corpo, restando sempre nel campo dell’equilibrio e della piacevolezza: il Pecorino abruzzese di Olivastri Tommaso o un Albana di Romagna in anfora di Tre Monti.
Per i dolci, restiamo su un abbinamento per concordanza (dolce su dolce) e ci orientiamo verso uno sfizioso spumante Moscato d’Asti Solaris di Marrone o una tradizionale ratafia abruzzese, il liquore a base di vino e amarene del Liquorificio artigianalale 7579.
Cosa bere a Natale
Per il generoso Pranzo di Natale tornano protagonisti i piatti a base di carne. Tra gli antipasti regnano salumi e formaggi. Uno dei protagonisti è senz’altro il brodo, in genere di tacchino e gallina, arricchito da polpettine di vitello e la stracciatella d’uovo e formaggio. La carne lessa del brodo, una vera chicca, viene consumata in un piatto a parte, sfilacciata ed accompagnata con la giardiniera fatta in casa, con sottoli e sottaceti. Frequenti sono anche timballi e lasagne oppure la classica chitarra, rigorosamente accompagnata da un ragù abruzzese di pomodoro e carni miste. Tra i secondi il tacchino ripieno ed il pollo o l’agnello, magari fatti alla brace.
Per iniziare vediamo perfetto un bel rosato, capace di coniugare la freschezza di un bianco con un “peso” specifico un po’ maggiore, che lo rende versatile anche come vino a tutto pasto. Restando in regione, un cerasuolo snello e non roppo impegnativo è quello di Tocco, oppure scendiamo in provincia di Caserta per un bel rosato di Roccamonfina dell’azienda Pagano.
Per i primi suggeriamo un rosso di bassa corposità e struttura, piacevole ed equilibrato, senza eccessi: potrebbe andar bene un Marcuzzo Diubaldo Montepulciano d’Abruzzo, vinificato esclusivamente in acciaio e dal profilo fresco e slanciato, oppure un bel Morellino di Scansano Docg Tenuta Pietramora, dagli aromi e dai sapori di frutta rossa e spezie, delicato e non troppo invadente.
Sui secondi si sale decisamente di potenza e struttura, e allora tiriamo fuori dei “carichi pesanti”, come il De Antoniis Himerio Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg, perfetto esempio di rosso regionale che sa coniugare forza ed eleganza, oppure un Signae Benozzo Rosso Igt dell’Umbria, dal profilo più internazionale, per chi ama vini che abbiano anche una bella dote di profumi e di morbidezza.
Chiudiamo in bellezza con un buon Moscato Passito Mori Colli Zugna Egoè, che porterà sulla vostra tavola l’austerità delle rocce dolomitiche declinata in chiave dolce, oppure uno dei simboli dell’Abruzzo sano e vero, la Ratafia di Praesidium (da Prezza, AQ), una vera chicca che vi lascerà senza parole!
Che dire? speriamo di avervi dato buoni consigli o per lo meno di aver stuzzicato la vostra curiosità. Se è così, gli amici di MeFu/Go – il Mercato Futuristico del Gusto di Avezzano in Via Copernico, all’ex Palaghiaccio vi aspettano! (il 24 dicembre il punto vendita sarà aperto fino alle 17:00)