Avezzano. L’ordine dei commercialisti auspica il ritorno del comitato cittadino per salvare il tribunale di Avezzano. “In riferimento alle notizia apparsa sulle colonne di questo quotidiano e su alcuni giornali online “1 euro a testa l’anno per salvare il Tribunale”, si legge nella nota, “preme sottolineare come tale titolo sia stato, pur nella sintesi giornalistica, per alcuni versi fuorviante facendola sembrare, come ironicamente lamentato da qualcuno, una “questua” di paese per salvare la chiesa o venerare il Santo patrono con tutto il rispetto per queste
lodevolissime iniziative”.
“Dopo oltre due anni”, sottolinea l’ordine dei dottori commercialisti, “in realtà si torna a parlare di nuovo in termini non propriamente corretti dei contenuti dello studio elaborato dai dottori commercialisti in collaborazione con i legali Mario Petrella e Fabiana Contestabile dal titolo “elementi per la stipula della convezione per il mantenimento del Tribunale di Avezzano ed analisi socio economica conseguente alla sua soppressione” il quale documento aveva lo scopo di fornire una base di elementi conoscitivi per poter addivenire in via sperimentale alla stipula di una “convenzione” tra il ministero della Giustizia e le Regioni per l’esercizio delle funzioni giudiziarie secondo quanto previsto normativamente dal comma 4-bis art. 8 D.Lgs. 155/2012”. “La nostra Regione, con deliberazione della Giunta n.600 del 14 luglio del 2015”, precisano, “definì “le modalità procedurali e i termini della relativa stipulanda convenzione” in riferimento ai tribunali “minori” dell’Abruzzo stabilendo di coinvolgere le amministrazioni Comunali, l’avvocatura e tutti i soggetti portatori di interessi nelle quattro città oggetto dell’intervento, Avezzano, Sulmona, Vasto e Lanciano, e di porre a carico degli enti locali –
tramite apposite convenzioni – gli oneri di gestione, la manutenzione degli immobili e la retribuzione del
personale dei Tribunali suddetti”.
“Dallo studio è emerso che la differenza tra le entrate e le uscite attribuibili al Tribunale di Avezzano potevano
essere coperte dai Comuni del comprensorio della Marsica per i quali l’incidenza sulla spesa corrente sarebbe
ammontata a poche migliaia di euro se rapportata alle spese correnti ovvero a qualche euro pro capite se
rapportata alla popolazione residente”, spiegano, “si ricorda che il consiglio Comunale di Avezzano all’unanimità ed a seguire tutti gli altri Comuni deliberarono nel senso di impegnarsi alla copertura della spesa”.
“Per quanto riguarda l’incontro tenutosi mercoledì”, continuano, “vi è da sottolineare con favore la presenza del
governatore Marsilio e la contemporanea presenza dei consiglieri regionali Angelosante, Quaglieri e Fedele
che hanno rinnovato l’impegno a sostenere il nostro Tribunale, tuttavia non può non rimarcarsi il fatto che
al tavolo di confronto c’erano delle assenze importanti in primo luogo quella del Comune di Avezzano.
Io stesso, nella mia qualità di rappresentante dei commercialisti, non sono stato informato ne reso edotto
dell’incontro al quale avrei voluto dare, come sempre, il mio contributo in considerazione dei contenuti degli
argomenti trattati su cui il mio Ordine appunto ha fatto uno specifico lavoro di ricerca. Alcuni illustri partecipanti all’incontro hanno lamentato proprio la scarsa presenza degli stessi avvocati”. “Ritengo, come ho sostenuto tutte le volte che si è trattato dell’argomento, che il problema del Tribunale non è il problema di qualcuno ma è un problema di tutti i cittadini della Marsica e cioè di tutte le forze sociali ed economiche del nostro territorio”, prosegue la nota, “non a caso le conclusioni del documento finale del nostro studio sono state condivise ed hanno portato l’approvazione dell’Ordine degli Ingegneri, degli Architetti, dei Consulenti del Lavoro, di Confindustria, della Cna, di Confesercenti, di Confartigianato e di Confcommercio”.
“Propongo ed auspico quindi che si possa ridare vita ad un Comitato Cittadino di salvaguardia del Tribunale di
Avezzano”, conclude il presidente dell’ordine dei commercialisti nella nota, “che coinvolga tutte le realtà sociali, professionali ed economiche del nostro territorio e che lo stesso possa essere guidato da una personalità unanimemente riconosciuta al di sopra delle parti e capace di aggregare tutte le forze in campo”.