Tagliacozzo. La riunione del comitato ristretto dei sindaci convocato dal presidente e sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e che si è tenuto a Pescina tre giorni fa ha suscitato le reazioni dei cittadini e in particolare del compitato per la difesa dei piccoli ospedali.
Al centro del dibattito, le sorti degli ospedali di Pescina e Tagliacozzo, attualmente dei Pta (Presidi territoriali di assistenza).
Secondo il piano sanitario che si trova a Roma, i due reparti del presidio di Tagliacozzo, con 52 posti letto, faranno capo, come “codice sanitario”, all’ospedale di Avezzano mentre il reparto di Lungodegenza, con 20 posti letto, che dovrebbe essere attivato a Pescina, farà capo all’ospedale dell’Aquila.
Il comitato interpreta tale soluzione come una sorta di palliativo e chiede qualcosa di più.
Carte alla mano, citando la legge Lorenzini e vista l’altitudine dei territori in questione e il bacino di utenza relativo, soprattutto per l’ospedale di Tagliacozzo, chiede l’applicazione della legge.
“Considerato che Pesina e Tagliacozzo sono area di confine e sono in zona montana, con un importante bacino di utenza”, sottolinea il presidente del comitato l’avvocato Rita Tabacco, “va applicata la norma che prevede che ci sia un pronto soccorso con assistenza diurna e notturna, quindi H24 e non un punto di primo intervento”. Di conseguenza si chiede che i reparti di Riabilitazione vengano collegato al presidio in cui si trovano. All’ospedale di Tagliacozzo fanno riferimento, secondo il comitato, ben 11 comuni sopra i 700 metri sul livello del mare e molti altri che si avvicinano molto a tale altitudine.
Nei giorni scorsi è stata presentata una diffida alla Asl da mettere in atto qualsiasi provvedimento di ridimensionamento dell’ospedale di Tagliacozzo.
È stato chiesto, nel documento, al direttore generale della Asl di Avezzano Sulmona L’Aquila, Ferdinando Romano, “di evitare ogni ridimensionamento sia del punto di primo intervento, sia di servizi riguardanti l’ospedale”.
Secondo il comitato, l’attuale piano, così come concepito dall’assessorato alla Sanità della regione Abruzzo, “non può garantire in alcun modo sicurezza sanitaria notte e giorno ai pazienti e all’intera popolazione di Tagliacozzo e della Marsica occidentale”.