Avezzano. Non è una novità che la Tua continui a disattendere le aspettative dei viaggiatori in maniera sempre più irritante e surreale. Sugli autobus si viaggia in condizioni pietose, facile il paragone con i carri di bestiame dove i poveri animali vengono scaraventati e pressati fino al limite massimo in viaggi che hanno le caratteristiche dell’avventura. E’ il caso anche della corsa che parte da Balsorano la mattina presto e che arriva a Civitella Roveto alle 7,20. Sulla corsa viaggiano studenti e pendolari , la corsa è in coincidenza a Capistrello, sia per l’andata che per il ritorno, con un altro autobus alla volta dell’ “Istituto Argoli” di Tagliacozzo. L’altra mattina il viaggio è stato più disagiato del solito in quanto i ridottissimi, ormai, posti in piedi, sono stati occupati dalle valigie di tutti quegli studenti universitari, che ripartivano di lunedì alla volta di Roma o L’Aquila, poiché lo sportellone del portabagagli era fuori uso.
A un certo punto non si sapeva più dove poggiare il capo, poiché di sedersi neanche a parlarne. Quando poi alcuni passeggeri sono scesi a Capistrello e sono saliti su quello per Tagliacozzo, le sorprese non erano finite perché al disagio dei posti in piedi, stavolta anche per i ragazzini delle medie, si aggiungeva l’acqua che colava dalla botola superiore. Questo per quelli seduti davanti, in fondo, invece, i sedili erano tutti bagnati (su questo disagio esistono abbondati articoli di denuncia) . Mezzi vecchi e scalcinati dell’anteguerra che dovrebbero essere rottamati. I ragazzi hanno provato a fare una raccolta firme inviata alla sede centrale di Pescara, ma non hanno avuto nessuna risposta. La situazione si fa sempre più difficile, anche perché viene messa a repentaglio l’incolumità dei viaggiatori pressati sull’autista mentre guida. Sabato mattina poi un altro autobus è collassato a Morino verso le 13. I passeggeri sono rimasti un tempo irragionevole ad aspettare che arrivasse l’altra corsa da Avezzano per proseguire il cammino. Pendolari disposti a tutto pur di riavere un posto a sedere, un bagagliaio agibile e sedili asciutti come nei loro sacrosanti diritti e la Tua fa finta di non sentire. Monica Virgilio