Pescara. “È un onore per me presenziare a questo evento che celebra i 50 anni di Confindustria Abruzzo e di tornare in una regione che conosco molto bene e a cui sono tanto legato: ho parenti a Francavilla al mare”, così ha esordito Carlo Bonomi, presidente nazionale di Confindustria, nell’importante evento che si è tenuto all’Aurum di Pescara.
“Dopo la crisi delle materie prime, la crisi russo-ucraina, la crisi dell’energia, la caduta del governo, è necessario affrontare tutte queste difficoltà e proseguire nella nostra missione, unicamente per il bene dell’Italia. Da poco gli italiani, che sono stati chiamati alle urne, hanno fatto la loro scelta, e il nuovo governo, come Confindustria aveva chiesto, sta mettendo tutte le risorse sul tema del caro bollette”, spiega Bonomi.
“Bisogna fare presto e, soprattutto, bisogna fare bene per migliorare l’Italia, con provvedimenti adeguati. Un problema che da sempre affligge il nostro Paese riguarda il Mezzogiorno. Il Sud non chiede assistenzialismo, e se questo è l’unica opzione che gli viene offerta è naturale che ci si aggrappi, ma la soluzione migliore sarebbe, invece, la produzione di una una ricetta economica decennale, di due legislature: è questa la proposta di investimenti, nelle università e nelle zone logistiche, che chiederà Confindustria. Noi vogliamo far crescere le nostre aziende”, precisa Bonomi, “se però ci mettono in condizione di poterlo fare”.
“Nella giornata di oggi ho sentito citare più volte anche dal presidente Fracassi un grande vostro conterraneo, Ignazio Silone, e per questo ho ritenuto opportuno andare a risfogliare alcune sue pagine. Nello spirito che Silone raccontava nei suoi scritti, c’è il valore strategico degli abruzzesi e che ritrovo anche nelle aziende abruzzesi. Lo scrittore diceva di aver passato l’intera vita nella convinzione che quelli che venivano definiti ‘cafoni’ erano, invece, simbolo di caparbietà, e la storia gli ha dato ragione. L’Abruzzo ha fatto cose straordinarie, e in poco tempo”, racconta il presidente di Confindustria.
“Inoltre, è bene evidenziare un altro punto: il settore pubblico deve smettere di credere che è lui che fa la crescita, che la detta, perché è fondamentale anche il privato: infatti sono le aziende, gli imprenditori che vanno nei mercati internazionale a costruire il presente. Silone aveva ragione”, afferma Carlo Bonomi, “e l’Abruzzo ce la farà”.
“Vi ringrazio per quello che fate tutti i giorni, essendo imprenditore anche io so bene cosa fate per i vostri territori, per le famiglie che da voi dipendono, con uno Stato che tante volte ha avuto un sentimento anti-impresa. Quell’Abruzzo che hanno costruito i nostri padri è stato fatto per far sognare il Paese e i loro figli. Ora tocca a noi, e i nostri figli, un giorno, ci chiederanno dove eravamo quando decidevamo il futuro del Paese, con un Pnrr pronto a rilanciarlo. Io voglio essere con voi”, conclude Bonomi.
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