Pescina. “Ho ucciso per salvare il mio onore”. Così Veli Selmanaj, detto Willy, 46 anni, il bracciante agricolo che ha assassinato a sangue freddo davanti a un supermercato la figlia Senade, 20 anni, e la madre Fatime (50), si sarebbe giustificato davanti agli inquirenti. Il kosovaro, che sarà interrogato nei prossimi giorni, era infatti stato denunciato dalla figlia per violenza e molestie. Circa un anno prima, nel corso di un incidente probatorio al tribunale di Avezzano, faccia a faccia con la ragazza e la moglie, le prove erano state consolidate. Il bracciante, da allora, sembra sostenesse di sentirsi umiliato e ferito nell’orgoglio di uomo e di padre, dichiarandosi innocente. L’inchiesta è coordinata dal procuratore di Avezzano Maurizio Maria Cerrato. Ieri è stata eseguita una prima autopsia che avrebbe confermato come siano stati sparati cinque colpi, prima due contro la moglie, raggiunta al petto, poi tre, forse più, contro la figlia, colpita alla testa e poi al torace. La seconda parte dell’autopsia sarà eseguita oggi.