Uno studio condotto dalla prestigiosa università americana di Harvard ha dimostrato che il gioco online non aumenta il numero di giocatori problematici. Secondo la famosa università statunitense giocare online non ha l’effetto di aumentare la percentuale di giocatori problematici. C’è attualmente una campagna mediatica che vorrebbe mettere al bando il gambling online, denigrandolo e tassandolo oltre misura, in quanto attività a rischio. Eppure il risultato di questo studio ha dato un esito a dir poco sorprendente. Eppure i siti che vengono autorizzati in Italia dall’ente AAMS, che regola e garantisce la sua regolarità e trasparenza, sono hanno dei parametri e degli accorgimenti fatti in modo che gli utenti possano monitorare le proprie attività di gioco.
La ricerca condotta da uno degli specialisti in dipendenze psicologiche, Howard Schaffer, ha dimostrato che il gioco online, se accuratamente legiferato e controllato non incide sul numero di persone affette da ludopatia. Attraverso la partecipazione di un sito di gambling online è stato condotto questo studio, che ha garantito al gruppo di ricerca di monitorare e verificare i comportamenti degli utenti.
Questo è perfettamente in linea con i siti regolamentati in Italia dall’ente AAMS che offrono anche soluzioni live come la roulette dal vivo di William Hill. Il gioco è una delle componenti fondamentali dell’essere umano, e se fatto responsabilmente costituisce un momento di svago e di relax all’interno di una vita che potrebbe risultare monotona e stressante, senza divertimento.
Attraverso la ricerca il professor Schaffer e il suo gruppo di studio hanno dimostrato che giocare e scommettere online non influisce nell’aumento del tasso di giocatori problematici. E’ stato dimostrato che la maggior parte degli utenti è composta da giocatori occasionali, che attraverso piccole somme di denaro e una porzione di tempo limitato, trova svago relax e rifugio da una vita moderna piuttosto stressante. Secondo lo studio di Schaffer, il 75% dei gambler online problematici erano a rischio dipendenze già prima di avvicinarsi al gioco.