L’Aquila. La situazione appare sempre più grave. Tra i file rilasciati e diventati oramai virali nella rete ci sono cartelle cliniche, referti di analisi genetiche, radiografie ed ecografie, documenti di inventario. Tra questi è stato rilasciato addirittura un file con i nomi, i recapiti, i numeri di telefono e altri dati sensibili di tutti bambini con problemi dell’apprendimento in trattamento psicologico e di logopedia dei distretti sanitari dell’Aquila, di San Demetrio e di Pizzoli. Valutazioni psicologiche di minori e altre informazioni delicatissime. Un pozzo senza fondo quello che sembra abbia in mano la cybergang Monti. Ha infatti sottratto all’Asl 1 di Regione Abruzzo circa 500 gigabyte di dati e ne ha rilasciati al pubblico solo 10 giga.
Nelle scorse ore i criminali legati al ransomware hanno rilasciato decine di informazioni sottratte all’Azienda sanitaria locale di Avezzano, Sulmona e L’Aquila. La sezione riguardante la Asl abruzzese è stata inoltre letta ormai già 5mila volte e non è chiaro quante volte i dati, pur essendo illegale farlo, siano stati scaricati dagli utenti del web. File che poi chiaramente vengono diffusi a loro volta su i programmi di messaggistica come whatsapp, Telegram, via email e così via. Un danno gravissimo per la privacy degli abitanti dell’Aquilano. A rischio anche i dati degli abitati della Marsica e della Valle Peligna. Dati che purtroppo sono oramai diventati virali e di pubblico dominio. Una ritorsione per non aver pagato il riscatto imposto dal gruppo criminale, che ha iniziato a farsi conoscere dalla scorsa estate e che ha utilizzato il classico schema della doppia estorsione: ti chiedo soldi per decrittare i dati rubati, pena la pubblicazione degli stessi.
Che l’attacco sia tra i più gravi degli ultimi tempi mai registrati in Italia è riconosciuto dagli stessi tecnici dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza. Con un messaggio prima alle istituzioni e poi ai cittadini gli hacker del gruppo Monti annunciano la pubblicazione di dati personali e di documenti relativi alla Asl1. Un fatto di una gravità inaudita per il quale ancora oggi non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali né sono state organizzate conferenze stampa.
Marco Marsilio, Presidente della Regione Abruzzo, non sembra essere molto preoccupato da quello che sta succedendo a una delle più grandi Asl della sua regione che comprende Avezzano, Sulmona e L’Aquila. Ha seguito in questi giorni il Giro d’Italia, ha partecipato a diversi incontri politici ma sui gravi e continui disservizi in atto tra i pazienti e sull’enorme furto di dati ai danni degli utenti della più grande struttura sanitaria della Regione, ha solo sottolineato che è illegale scaricare i dati e che non verrà pagato alcun riscatto perché è illegale.