San Benedetto. Vuole vederlo in faccia l’angelo della strada, quel marocchino con i baffetti che ha salvato la sua vita e quella del marito e del figlio di cinque anni. R.R., 42 anni, di San Benedetto, è ricoverata all’ospedale di Chieti. Spera che il marocchino-eroe, che dopo l’incidente si è tuffato nel canale di irrigazione del Fucino per estrarre la famiglia marsicana dalla macchina che affondava, si faccia vivo. Lo straniero, dopo l’arrivo dei soccorsi, secondo alcuni testimoni, si è allontanato a piedi e indossando solo un paio di slip. A passo lento si è diretto verso la zona di Borgo Ottomila. Ora tutti lo cercano per dargli un riconoscimento, per dirgli un grazie. Eppure lui non c’è. Anche numerosi connazionali lo cercano, ma per ora niente da fare. Ora l’appello arriva dalla donna salvata. “Gli dobbiamo la vita, vogliamo vederlo e ringraziarlo. Merita un riconoscimento pubblico”. La famiglia marsicana stava viaggiando lungo la strada provinciale numero 20. Alla guida della loro auto, una station wagon, sembra ci fosse la donna. Erano circa le 23 quando la macchina è uscita di strada. L’incidente sarebbe avvenuto, secondo la ricostruzione dei carabinieri, a causa della scarsa visibilità ma anche dalla carenza di segnaletica al curvone che porta al rettilineo diretto ad Avezzano. L’auto proveniva da San Benedetto e stava percorrendo la provinciale che attraversa la piana del Fucino. La conducente sarebbe andato dritto alla curva precipitando proprio a centro del canale. La macchina ha iniziato subito a sprofondare.