Il nuovo capitano della nazionale italiana femminile di futsal, meglio conosciuto come “calcio a 5”, ha origini marsicane. Ersilia D’Incecco, classe 1989, gioca a calcio a 5 da quando aveva 16 anni e, dopo una vita passata al Montesilvano, si è da poco trasferita alla Lazio. Nonostante passi la vita lontano dalla Marsica, però, non dimentica le proprie radici, ma anzi, con grande orgoglio rivendica le origini capistrellane di mamma Angela e dei nonni materni (cui è legatissima) che, tutt’ora, vivono a Capistrello. “ Sono molto legata a mia nonna, mentre nonno, invece, non ha mai accettato la mia passione per il calcio”, afferma D’Incecco, “lo ha sempre visto come uno sport da maschi, ma quando le mie partite vengono trasmesse in tv, non perde occasione per seguirmi”.
“Oltre a loro c’è il fratello più piccolo di mamma con la sua famiglia. Ho due cuginette spettacolari che adoro. A Cese dei Marsi”, prosegue, “vive l’altro fratello di mia madre, oltre mia zia e i miei cugini di mille avventure, Anna e Fernando, cui devo tanto. Corro da loro alle feste perché mi hanno sempre trasmesso amore per la famiglia. A Avezzano ho anche studiato. Ho fatto il corso da Oss e mi sono trasferita lì per un anno. Sono pazzamente innamorata della montagna, posto mi rilassa moltissimo”.
Ti va di raccontarci come è avvenuto il passaggio dal Montesilvano alla Lazio? Hai incontrato delle difficoltà nell’adattarti a una nuova realtà?
Ho deciso di lasciare Montesilvano per fare un’esperienza fuori casa e, quindi, mettermi alla prova in una nuova squadra. La scelta è ricaduta sulla Lazio perché, da subito, sono rimasta affascinata dal progetto del presidente. All’inizio non è stato facile abituarmi a una nuova maglia ma, anche grazie a vecchie compagne di squadra che ho ritrovato, ho capito che l’importante non sono i colori ma quello che riesci a dare.
Direi che la tua tenacia ha premiato. Infatti, sei diventata capitano della nazionale italiana femminile di futsal..
Nella nuova squadra ho faticato a adattarmi agli schemi tattici ma, dopo tre mesi, si iniziano a vedere i primi risultati positivi, personali e di squadra. Quest’anno, alla prima uscita della nazionale , mi hanno nominata capitano della squadra. Chiaramente sono orgogliosa e emozionata di rappresentare un intero movimento ma, soprattutto, un’intera nazione. Spero solo di essere all’altezza di questa responsabilità.
Restando in ambito nazionale, si è da poco concluso il “Torneo delle 4 nazioni”. Come è andata?
Ci siamo presentate in Spagna come la nazionale più giovane. La nostra, infatti, è nata due anni fa. La scelta di competere con le tre nazioni più forti al mondo (manca solo il Brasile) è stata dettata dalla necessità di valutare la nostra crescita e, nonostante le tre sconfitte, siamo tornate a casa con un bel carico di emozioni e sensazioni positive che ci permettono di giudicare in modo positivo il lavoro svolto negli ultimi due anni. Siamo, però, consapevoli che c’è ancora tanto da lavorare. Non piace a nessuno perdere, ma useremo queste sconfitte per migliorarci. Saranno il punto di partenza della nostra nazionale.
Pensi che il calcio a 5 femminile, in Italia, sia ancora sottovalutato?
Negli ultimi anni il movimento del calcio a 5 femminile è cresciuto molto, e questo è un dato positivo. Certo, la visibilità è ancora molto bassa, però sono contenta di come sta crescendo l’interesse e l’entusiasmo attorno questo sport.
Cosa fai nella vita di tutti i giorni quando non sei impegnata con questo, bellissimo, sport?
A Pescara studiavo e alternavo lavori che mi aiutassero con le spese quotidiane. Questo sport non permette di vivere con un piccolo rimborso, perciò, soprattutto nella stagione estiva, facevo la barista. Ho lavorato per mesi in una casa di cura per anziani, in una ludoteca, ma con la scelta di trasferirmi alla Lazio ho deciso di fare la vita da professionista. Seguo anche una scuola di calcio a 5 per bambini nati nel 2009/2010 e qualche sera vado a fare la cameriera in un ristorante. Abbiamo poco tempo libero perché ci alleniamo tutti i giorni e la domenica giochiamo, così, nel tempo libero, cerco di visitare la stupenda Roma. Federico Falcone