Capestrano. Nuovo colpo di scena nella lunga vicenda giudiziaria sull’autenticità del Guerriero di Capestrano. È stata formalmente richiesta la sostituzione della Prof.ssa Valeria Acconcia, nominata Commissario ad Acta dal Rettore dell’Università “G. d’Annunzio” per dare esecuzione alla sentenza del TAR Pescara n. 60/2025.
La sentenza imponeva al Ministero della Cultura di consegnare al regista Alessio Consorte i risultati delle analisi chimiche con metodo XRF effettuate sul Guerriero, sul Torso Femminile e su alcune stele italiche. Tuttavia, a oltre un mese dalla scadenza dei termini (fissati al 5 aprile 2025), la documentazione non è ancora stata consegnata. Fatto molto curioso: il Commissario Acconcia ha iniziato la sua attività a termini già scaduti. Ciononostante, con comunicazione inviata via PEC il 9 aprile 2025, la Prof.ssa Acconcia ha chiesto – in modo ritenuto incomprensibile – alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara e alla Direzione Regionale Musei Abruzzo il nome del Responsabile del Procedimento individuato per la gestione della pratica:
“Presso il quale la scrivente si recherà al fine di acquisire il file nativo digitale o nel formato all’epoca prodotto degli esami di diffrattometria XRF, con sottoscrizione di apposito verbale di consegna. Al fine di velocizzare la procedura, se ritenuto opportuno, il Responsabile individuato potrà trasmettere con urgenza il suddetto file (o i files, se più di uno) degli esami di diffrattometria XRF già effettuati sul “Guerriero di Capestrano”, sul “torso femminile” e sulle “altre stele italiche”. Qualora tale documentazione non sia reperibile nei suddetti formati, si chiede di darne apposito riscontro tramite una esaustiva relazione”.
Secondo l’Avv. Presutti, sarebbe proprio questa comunicazione ad aver fatto scattare la richiesta di sostituzione, in quanto: “Dalla comunicazione si evince chiaramente come la Prof.ssa Acconcia non abbia compreso la funzione del Commissario ad Acta, che non è quella di rimettere in termini l’amministrazione per provvedere, ma è quella di sostituirsi all’amministrazione per svolgere attività che l’amministrazione stessa – pur dovendo – non ha svolto a suo tempo”.
Successivamente, la Prof.ssa Acconcia ha scritto anche alla società Assing Italia, da lei definita come “incaricata nel 2005 di effettuare indagini in collaborazione con l’allora Soprintendenza per l’Abruzzo e il CNR”, nonché proprietaria dello strumento utilizzato per le analisi, chiedendo con urgenza i file originali delle analisi XRF e XRD.
L’Assing, per voce del Dott. Andrea Bianco, ha inviato solo i file XRF, precisando che “la ASSING spa ha fornito la strumentazione e il servizio per la campagna di analisi come partner di una convenzione CNR–ASSING” (e non con la Soprintendenza, ndr). Gli stessi file erano già stati resi pubblici nel documentario-inchiesta di Alessio Consorte “Il Guerriero mi pare strano”, con tanto di citazione dell’autrice delle misurazioni: la Dottoressa Tilde De Caro del CNR. Il regista Alessio Consorte dichiara: “Centinaia di persone mi chiedono notizie circa i documenti scientifici in possesso del Ministero che attesterebbero l’autenticità del Guerriero e degli altri reperti in questione. Ad oggi, gli unici dati scientifici disponibili, sollevano seri dubbi sull’autenticità del Guerriero e della Dama: la presenza di elementi come scandio, rubidio, titanio, rame, l’alterazione dello stronzio, l’assenza di elementi atmosferici sulla statua, tracce di pittura originale (bianco di gesso) sui punti di rottura, insieme alla lettera di padre Antonio Ferrua, che riporta la “notizia” della truffa eseguita nel 1934, portano a una conclusione sempre più chiara: il Guerriero di Capestrano è un falso di epoca fascista”. La prossima udienza davanti al TAR di Pescara è fissata per il 20 giugno 2025, data in cui si valuterà la sostituzione del Commissario ad Acta e le azioni necessarie per garantire l’effettiva esecuzione della sentenza.