Tagliacozzo. Si chiamerà via Giorgio Almirante. Lo ha deciso la giunta comunale di Tagliacozzo e si tratta di una piccola strada che collega via Delle Macchie, alle porte della città, con via Armando Lattaro. Ma al di là della diatriba ideologica e dei meriti o demeriti di Almirante, la strada non è sicuramente all’altezza della popolarità del personaggio. La divisione in città tra coloro che vedono Almirante come un leader storico italiano ispiratore di una destra moderna e un uomo delle istituzioni con un profondo senso dello Stato, e altri che lo considerano invece una sorta di antisemita massacratore repubblichino coinvolto della strage di Peteano in cui saltarono in aria tre carabinieri, non si è fatta attendere. D’altronde su Giorgio Almirante è stato sempre detto di tutto, già da quindici anni fa quando a Corato, in provincia di Bari, e poi via via in tanti altri comuni italiani, vie, piazze e giardini iniziarono a prendere il nome del leader storico del movimento sociale italiano.
Ora anche a Tagliacozzo, come è stato altrove, scoppia la guerra ideologica dopo la decisione della giunta comunale, guidata da Maurizio Di Marco Testa, di intitolargli una strada. La delibera, approvata su richiesta di un gruppo di oltre trecento cittadini, con la sola astensione dell’assessore Gabriele Venturini, muove dalla tesi che Almirante “è stato un importante protagonista, per oltre 70 anni, della vita politica italiana, aderente al partito fascista ma in grado, pur senza mai rinnegare il proprio passato, di rigenerarsi nel nuovo sistema repubblicano e di rispettare il Parlamento e le regole della rinnovata democrazia, riuscendo a dimostrarsi un valido traghettatore del suo partito e dell’idea di nazione verso il nuovo corso dell’Italia”. C’è chi però respinge questa tesi in modo duro e irremovibile.
Paradossale è che il più autorevole esponente politico che ha riabilitato (o abilitato) la figura di Almirante, qualora ce ne fosse stato bisogno, è stato un presidente della Repubblica non proprio di destra. Giorgio Napolitano nel 2014 ha parlato di Almirante affermando che “ha avuto il merito di contrastare impulsi e comportamenti antiparlamentari che tendevano periodicamente a emergere, dimostrando un convinto rispetto per le istituzioni repubblicane”. Inoltre ancora prima il Ministero per gli Italiani nel Mondo, retto da Mirko Tremaglia, istituì il Premio Giorgio Almirante.
Va ricordato che Almirante ha avuto anche le sue persecuzioni, come nel 1948 quando in vista delle elezioni politiche tenne diversi comizi in tutta la Penisola in molti casi senza portarli a termine a causa dell’ostracismo di violenti militanti comunisti. Steccati che oggi sembrano un lontano ricordo, ma forse non è ancora così a livello ideologico. (p.g.)