San Benedetto. E’ guerra aperta tra i comuni di Pescina e San Benedetto per la proprietà del vento. In tempi di crisi, si sa, ci si attacca a tutto, ma in questo caso non si parla di spiccioli, ma di energia eolica. Al centro della vicenda le pale installate sui monti marsicani e i cui proventi vanno solo alla collettività di Pescina. Il comune di San Benedetto sostiene che quei territori appartengono anche a loro. “Nel 1945, quando sono stati divisi i due comuni, non è stato preso nessun provvedimento per la montagna che tra l’altro è sotto il vincolo dell’uso civico”, ha chiarito il sindaco di san Benedetto Paolo Di Cesare, “ora su quelle alture sono state realizzate le pale eoliche e i profitti da anni vanno solo a vantaggio della comunità di Pescina, mentre quella di San Benedetto è stata esclusa senza motivo. L’altra sera il consiglio comunale ha deliberato di chiedere alla Regione che parte delle somme per le pale eoliche vadano anche al comune di San Benedetto dei Marsi”. Nei mesi scorsi intanto la Regione, su richiesta del sindaco De Cesare, aveva inviato un tecnico per valutare la richiesta del comune e dopo vari sopralluoghi era giunto alla conclusione che quelle alture appartengono anche alla collettività di San Benedetto. Ora il comune di Pescina, che da anni, sta incassando i profitti dell’energia, che producono le pale, rischia di restituire parte dei proventi incassati al comune di San Benedetto. Intanto il consiglio comunale ha chiesto alla Regione di bloccare i fondi fino a quando non verrà chiarito a chi appartiene il vento, o la montagna.