Avezzano. In questi giorni la questione venezuelana tiene banco sui tavoli della politica internazionale e, inevitabilmente, si ripercuote anche sulla nostra politica nazionale. Buona parte dei paesi europei, insieme agli Stati Uniti, appoggiano Guaidò, mentre i paesi storicamente di sinistra, come ad esempio la Russia, legittimano il governo di Maduro.
Per capirne di più sulla situazione venezuelana abbiamo intervistato il dottor Otto Campos Quintero, avvocato venezuelano che però da qualche anno risiede ad Avezzano. Campos è un ex diplomatico della Fao, ex politico venezuelano, ex presidente dell’ordine degli avvocati di Caracas, scrittore e giornalista, ed è stato anche sottosegretario generale del consiglio nazionale elettorale del Venezuela. Campos è il fondatore dell’Alleanza Solidaria Democratica, una onlus che aiuta i rifugiati venezuelani in fuga dal paese.
D: Avvocato, ci spiega meglio cosa sta succedendo in Venezuela?
R. Il Venezuela attraversa una drammatica crisi politica, economica e sociale, poiché esiste un regime dittatoriale che ha violato ogni norma costituzionale e principio giuridico, per arrivare al potere, con l’appoggio di un tribunale di giustizia designato illegittimamente, disconoscendo il volere dell’assemblea nazionale, unico potere legittimamente costituito, eletto con elezioni libere e democratiche, oggi presieduto da Juan Gauido’. Maduro, con l’appoggio dei militari, ha infranto la costituzione e alcune leggi per farsi rieleggere. Chi non era d’accordo con lui è stato assassinato, incarcerato o costretto a fuggire all’estero. Più di cinque milioni di venezuelani sono fuggiti per mancanza di cibo, assistenza medica e/o sociale.
D. In base a quali princìpi Juan Guaidó si dichiara presidente del Venezuela?
R. Juan Guaidó non si dichiara presidente, è la costituzione nazionale che gli attribuisce questa funzione in assenza di un presidente legittimo, eletto con mezzi democratici piuttosto che per imposizione militare. Ma anche in virtù del fatto che Nicolás Maduro non aveva seguito la procedura prevista dalla costituzione, né tanto meno aveva i requisiti giuridici per farsi rieleggere, se non con l’aiuto dell’esercito.
D. Come può un paese con così tante risorse naturali, a cominciare dal petrolio, ridursi in un tale stato di povertà?
R. Sono venti anni che il chavismo/madurismo si dedica a comprare l’appoggio politico internazionale del subcontinente e a sostenere la dittatura cubana con i soldi del popolo venezulano, spendendo miliardi di dollari senza alcun controllo. In più c’è l’aggravante dell’espropriazione dell’intero reparto industriale, sia statale che straniero, mettendo in ginocchio l’intero sistema produttivo nazionale. Le conseguenze sono state disastrose: uno stato come il Venezuela non riesce più a produrre nemmeno i beni di prima necessità, che siamo costretti ad importare. I soldi derivanti dalla vendita del petrolio vengo spesi in maniera incontrollata e non resta nemmeno il denaro a sufficienza per coprire gli acquisti dei viveri di prima necessità, delle medicine e tutto ciò che sia necessario per l’umana sussistenza. Siamo in condizioni drammatiche in cui non si riesce a garantire nemmeno il latte in polvere per i neonati, che sono destinati a morire se per qualsiasi motivo la madre non ne abbia naturalmente. Lo stesso accade per gli anziani, i diabetici, gli infermi, i malati di cancro e così via. Maduro, a mio avviso, è un genocida, e mi dispiace terribilmente che in Italia molti si sentano riconosciuti in lui, un Hitler del ventunesimo secolo, dimenticando invece tutti quegli italiani che vivono in Venezuela e che soffrono le conseguenze di un tiranno come Nicolas Maduro. Bisogna agira
D. Quale può essere la soluzione, a questo punto?
R. Sicuramente quella di non perdere altro tempo e fornire subito tutto l’appoggio politico internazionale a Guaidò. Il tempo perso nel dialogo ossigena il regime di Maduro e contribuisce a mantenerlo al potere. Spero che i partiti italiani facciano i conti con la realtà di questa tragedia umanitaria, lasciando da parte bandiere e campanilismi legate più alla campagna elettorale che ad altro. Mi metto a disposizione di qualsiasi partito voglia capirne di più sulla situazione venezuelana e mi opporrò invece, con tutte le mie forze, con i partiti che sotto un falso dialogo si impegnano a sostenere la feroce tirannia di Maduro.