Collarmele. La maestra di Sulmona, in servizio in una scuola di Collarmele e contraria al Green Pass porta la sua protesta a Roma.
Alba Silvani, insegnante in una scuola dell’infanzia, continua il suo sciopero della fame e dichiara battaglia contro l’obbligatorietà del certificato verde per i docenti. Lo aveva annunciato lei stessa in una lettera inviata al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
“Continuo lo sciopero della fame e porto la mia protesta a Roma”, fa sapere in una nota, “domani sarò presente davanti al Ministero della Pubblica Istruzione, in viale Trastevere, per testimoniare la mia opposizione nonviolenta alle decisioni del governo che ritengo profondamente lesive dei diritti e della dignità dei lavoratori. Il green pass obbligatorio e a pagamento, così come imposto dal governo, non è una misura di controllo sanitario”.
“Se così fosse sarebbe gratuito, così come gratuito è il vaccino”, sottolinea, “è invece una misura punitiva nei confronti di chi non intende vaccinarsi perchè ha legittimi dubbi in merito alla sicurezza del vaccino e si chiede per quale motivo le multinazionali del farmaco, che stanno realizzando profitti enormi con i vaccini, non stanno mettendo a punto anche cure adeguate per combattere il covid. Che il green pass del governo sia un vero e proprio ricatto è lo stesso ministro della Pubblica Amministrazione a dimostrarlo. Renato Brunetta ha infatti affermato che “Il green pass è geniale perché aumenta il costo psichico e monetario a carico degli opportunisti contrari al vaccino”. Come cittadina italiana mi vergogno per le parole di un ministro della Repubblica che è “fondata sul lavoro” (art.1 della Costituzione) e che invece utilizza il green pass per togliere il lavoro. Sono consapevole di quello che rischio : la sospensione dal lavoro di insegnante e la privazione dello stipendio. Alle odiose misure del governo rispondo che la mia dignità di lavoratrice non è in vendita”.
“Non accetterò mai di pagare una vera e propria tassa”, conclude, “qual è l’obbligo del green pass a pagamento, per poter esercitare un diritto, il diritto al lavoro, che è garantito dalla Costituzione e dalle leggi italiane. Un governo che osa ricattare i lavoratori non è degno di definirsi governo di uno Stato democratico”.