Canistro. È stato coronato da un grande successo l’Open Day di ortopedia, che si è svolto ieri presso la clinica Ini di Canistro, in provincia dell’Aquila. Più di 80 pazienti, di cui una ventina provenienti da fuori regione, in particolare dal Lazio, hanno potuto beneficiare di visite di prevenzione ortopedica completamente gratuite. Le prenotazioni per i posti disponibili si sono esaurite in poche ore, tanto che a novembre ci sarà un altro Open Day.
Ad accogliere i pazienti e ad eseguire le visite è stato lo staff composto da Fernando Marcucci, medico chirurgo responsabile del reparto di ortopedia e traumatologia, Domenico Callisse, Vittorio Calvisi e Dimitrios Patronis, punti di forza della clinica convenzionata con il sistema sanitario nazionale nella monospecialistica in ortopedia e traumatologia. La clinica fa parte del Gruppo nazionale Ini, da oltre 70 anni operante in Abruzzo, Lazio e nel centro-sud Italia, con 10 strutture sanitarie, oltre 1.200 posti letto e circa 2.000 dipendenti.
Le visite hanno riguardato il ginocchio, l’anca, la spalla, il piede e il gomito, con un focus sulla prevenzione e la minimizzazione del danno causato da patologie largamente diffuse, come l’artrosi, i dolori osteoarticolari e i traumi da attività sportiva.
“È stata una giornata davvero impegnativa, ma che ci ha riempito di soddisfazione,” commenta il dottor Marcucci. “L’Open Day rappresenta una straordinaria opportunità per far sentire concretamente la nostra vicinanza al territorio, consentendo alle persone di fare prevenzione. Oggi, tra i pazienti più anziani, abbiamo trattato patologie spinali come la lombalgia, l’ernia discale e la sciatalgia. In molti casi, i pazienti sono stati indirizzati verso ulteriori accertamenti e alla necessità, non più eludibile, di un intervento chirurgico. Abbiamo accolto anche molti giovani, spesso con traumi legati all’attività sportiva, come la lesione dei legamenti”.
Un altro aspetto importante dell’Open Day, sottolinea il dottor Marcucci, è quello della prevenzione e del monitoraggio costante.
“Le patologie osteoarticolari non rientrano tra quelle di emergenza-urgenza, ma senza visite di controllo frequenti, monitoraggio costante e risposte terapeutiche adeguate, possono degenerare e aggravarsi. Ciò comporta maggiori costi per il sistema sanitario nazionale, oltre a un allungamento delle liste d’attesa, che invece dovremmo tutti contribuire a ridurre”.
Conclude il dottor Marcucci: “Ci dispiace per le molte persone che non sono riuscite a venire oggi a farsi visitare, poiché i posti disponibili sono stati prenotati tutti in poche ore. Per questa ragione replicheremo l’Open Day di ortopedia a novembre e a breve comunicheremo data e modalità di iscrizione”.