Avezzano. E’ stata una grande festa quella per Clementina Terra, giovanissima candidata nella rosa del NcD a sostegno del governatore uscente Gianni Chiodi per la corsa all’Emiciclo. Quasi mille simpatizzanti hanno affollato i locali della discoteca Hollywood di Avezzano per manifestare la ferma convinzione del sostegno a un giovane volto della politica, al coraggio di una donna, mamma e imprenditrice, che vuole dedicare tempo e impegno al servizio della collettività. “Mettermi in gioco non è stato ne scontato, ne facile, ma quello che sto apprezzando di più in questo percorso è il contatto diretto con i problemi e le istanze delle persone, delle imprese e delle associazioni della nostra terra” ci ha detto Clementina che continua: “sono queste le problematiche che spesso vivo in prima persona, lavorando nell’azienda di famiglia da quando avevo 18 anni. Io credo che un buon amministratore non debba mai perdere la vicinanza con la sua gente. Sarebbe uno strappo che andrebbe inevitabilmente a ledere la sua attività, sotto il profilo professionale, umano e di servizio sociale”. Pensa al lavoro, ai giovani e al futuro e su questo vuole combattere la sua battaglia la giovane candidata, figlia del consigliere regionale Luciano Terra. Durante un suo intervento ha detto: “Il lavoro è il tema più sensibile, persona fisica o giuridica che sia. Da ogni prospettiva, presenta le sue difficoltà che rallentano lo sviluppo dell’economia e la ripresa della qualità della vita. In questo senso, per il nostro territorio, punterei sul turismo, la cultura e le attività produttive che attraverso i loro rappresentanti locali chiedono di dare voce alle loro proposte, cercando insieme il modo migliore per sostenerle. Molte richieste sono finalizzate al miglioramento degli spazi pubblici, dell’offerta sportiva provinciale e delle iniziative per il tempo libero da condividere in famiglia”.
Abbiamo incontrato Clementina Terra durante alcuni dei suoi tour elettorali in giro per la provincia dell’Aquila e le abbiamo chiesto:
Qual è lo spirito giusto per amministrare una realtà territoriale come quella abruzzese? Quali le prospettive per chi sceglie di vivere e lavorare in questa terra?
Lo spirito giusto appartiene a chi si mette in gioco, a chi è interessato a conoscere le possibilità che il territorio offre e ha la determinazione di trovare i mezzi idonei per sfruttarle. La politica non deve essere un’occasione per chi si propone di cambiarla ma un servizio che si rende alla collettività. La realtà abruzzese è caratterizzata sicuramente da problematiche connesse a quelle che sta vivendo l’intero Paese, ma anche da altre, proprie del nostro comprensorio. Il tasso di disoccupazione nella provincia dell’Aquila che nel 2008 era dell’8,6% , nel 2013 è salito al 12,5%. Abbiamo perso 6.500 posti di lavoro ed a questi dati, poi, vanno aggiunti i cassaintegrati che ammontano, oggi, a 7.500 persone. Basti pensare alle numerose vertenze di cui l’amministrazione provinciale dell’Aquila, si è dovuta occupare negli ultimi anni; grandi aziende, fiori all’occhiello del nostro scenario economico che, senza gli ammortizzatori sociali, non avrebbero potuto continuare le loro attività. Penso anche al problema della sicurezza in termini sociali ed infrastrutturali, rispettivamente con il potenziamento degli strumenti di informazione e delle politiche per il monitoraggio dei flussi migratori e del welfare territoriale e gli interventi di messa in sicurezza su edilizia scolastica e viabilità.
Una terra che perde di attrattività dal punto di vista lavorativo e sociale è destinata inevitabilmente alla perdita di risorse umane e di investimento; scegliere di vivere in un contesto del genere diventa sempre più difficile ma ritengo che la progettualità sia un aspetto importante per fare la differenza. Molte risorse vengono a mancare a causa di una scarsa e inadeguata proposta progettuale; al contempo, si rende necessario sorvegliare il corretto utilizzo del Fondo Sociale Europeo che ci concede numerose opportunità per rilanciare le economie della nostra terra.
Pronta e determinata a fare in fretta e fare bene Clementina Terra arriva subito alle questioni pratiche e immagina soluzioni rapide anche per risolvere l’annosa questione dello stato di abbandono della linea ferroviaria Roma Pescara. Quali soluzioni immagina per rendere la vita dei pendolari più serena?
Non sono una pendolare ma il mese scorso mi sono trovata a viaggiare proprio su questa linea e ho preso coscienza sul campo di quante siano le difficoltà che la caratterizzano. In quei giorni un albero aveva tranciato i cavi elettrici e tra un’attesa e un cambio a Tivoli, sono tornata ad Avezzano alle 22:45 dalle 19:38, orario di partenza del treno da Roma. Una situazione davvero critica per chi raggiunge il luogo di lavoro ogni giorno in simili condizioni. Sicuramente, è necessaria l’adozione di misure di buon senso che vadano a sanare i problemi legati ai ritardi e ai disservizi, come sanitari mancanti e macchine obsolete. Inoltre, immagino si debba puntare a migliorare il servizio di trasporto, soprattutto, nelle fasce orarie più frequentate, sia in andata che ritorno. Un aspetto importante è anche l’automazione di tutti i caselli (CTC, Controllo centralizzato del traffico) che oggi vengono chiusi manualmente e che contribuiscono ai gravi ritardi negli arrivi. Infatti, ogni giorno assistiamo all’attraversamento dei treni a passo d’uomo, in prossimità dei nostri caselli. A tal proposito, il protocollo del 2011, siglato a Palazzo Chigi, a seguito della riunione del “Tavolo delle Ferrovie”, presieduta dall’allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, assegnava 45 Meuro per interventi al fine di velocizzare la tratta Sulmona-Avezzano-Roma con la realizzazione del CTC di Guidonia Sulmona. Questi interventi metterebbero fine alle lunghe e sofferte trasferte dei lavoratori abruzzesi, restituendo un servizio migliorato sotto un aspetto importante e che andrebbe incontro ai canoni europei del trasporto su ferro.
L’ottimismo della campagna elettorale deve essere anche nel modo di affrontare i problemi del quotidiano, anche di fronte a “tragedie” come la crisi economica che ancora morde e fa paura. Come si può sperare in un futuro migliore?
Io credo che una grande mano ce la tende il Fondo Sociale Europeo 2014-2020 che da quest’anno viene rafforzato e offre maggiori possibilità in termini di ripresa occupazionale, lotta alla disoccupazione giovanile e iniziative tese a sostenere gli imprenditori, attraverso fondi di avviamento alle attività. Lo strumento finanziario dell’Unione europea che ha come linee guida gli obiettivi delineati dalla strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nell’UE. In questo contesto, si inserisce una buona e specifica progettualità come requisito indispensabile, costruita su misura in base alle peculiarità della nostra regione. (g.r.)