Celano. “Gospel della Pace e della Solidarietà”, è il titolo del concerto di Natale, inserito nel calendario delle manifestazioni natalizie dall’Amministrazione Comunale di Celano, che si è svolto il 22 Dicembre presso l’Auditorium “E.Fermi”. Sul palco Marcello Cirillo e il Maestro Demo Morselli, musicisti e conduttori della storica trasmissione ‘I Fatti Vostri” di Rai 2. Grazie anche al volere dei due artisti, l’evento ha sposato una nobile causa: aiutare il piccolo Mirco Verna. Per tutta la durata del concerto è stata posizionata all’entrata dell’Auditorium una raccolta fondi per sostenere la sua famiglia. Cirillo e Morselli, accompagnati dai cori Bottega Woman Gospel, Bottega Children Gospel and Band, hanno scaldato i cuori dei presenti con i brani classici natalizi. Medley ed esecuzioni magistrali, duetti tra Cirillo e i suoi allievi, anche le voci dei più piccini hanno toccato le corde del pubblico marsicano. Da Adeste Fideles all’Ave Maria di Shubert, gli artisti hanno coinvolto l’intero auditorium interpretando le canzoni tradizionali italiane e internazionali. Nel repertorio del concerto anche la melodia tratta da “Exodus” arrangiata dal maestro Morselli e interpretata da Cirillo nella versione originale in lingua francese, un invito a riflettere sulle migrazioni che affliggono la società del nostro tempo. Grande approvazione da parte di una scatenata platea che si è unita a Marcello Cirillo e al suo coro per cantare “Che fantastica storia è la vita”, il successo del cantautore romano Antonello Venditti, inserita in scaletta come messaggio di speranza e di vita. A chiudere il concerto di Natale della città di Celano “Oh happy day”. Presenti l’assessore alla cultura Eliana Morgante e i consiglieri Maria Antonietta Zaurrini, Cinzia Contestabile e Barbara Marianetti. Calato il sipario incontro gli artisti Cirillo e Morselli. Inizia così la nostra chiacchierata sull’emozionante serata trascorsa con il pubblico celanese…
Quale è il messaggio che avete voluto lasciare alla città di Celano attraverso il vostro concerto?
Il messaggio è proprio nel titolo, il nostro obiettivo era regalare attraverso le canzoni un senso di serenità e far arrivare quei messaggi che spesso si celano dietro le canzoni con forza evocativa che lanci come piccoli virus e riporti a casa. Questa sera abbiamo provato anche attraverso il divertimento a ricordare il rapporto che c’è con la pace interiore e noi.
Il momento più toccante?
Il volto del piccolo Mirco al quale abbiamo voluto dedicare la serata ma soprattutto gli occhi dei suoi genitori in alcuni momenti depressi in altri carichi di speranza.
Dal tributo a Lucio Dalla ad Adagio di Lara Fabian, un repertorio che ha spaziato oltre le canzoni del Natale. Vi ha guidato un particolare principio nella scelta?
Una guida emozionale nulla è scelto a caso. Questo spettacolo nasce per le Chiese poi attraverso il mio amico celanese Giuseppe Angelosante e l’assessore Morgante abbiamo pensato di portare lo spettacolo anche in un teatro. Siamo sul pulpito al posto del sacerdote e celebriamo musica. Abbiamo scelto quelle canzoni all’interno delle quali c’è del melodico ma soprattutto che possano indossare una nuova veste. “Dammi un bacio” di Lucio Dalla che nell’intenzione dell’autore è dedicata a una donna basta cambiare una vocale e tutto il senso della canzone cambia. “Quante volte Dio ti ho cercata”, noi diciamo: “Dio quante volte ti ho cercato”. Anche lo stesso Adagio va pensato come canzone di pace e di solidarietà.
Questa sera sul palco si sono esibiti i cori Bottega Woman Gospel, Bottega Children Gospel and Band. Cosa significa comunicare attraverso il gospel e soprattutto come si riesce ad avvicinare i più giovani a questa forma d’arte?
Prima di salire sul palco ci siamo riuniti e li abbiamo ringraziati per il loro coraggio di accettare questo progetto e per il loro atto di umiltà che è il cantare. Il coro è metafora della vita. Divide tutto, applausi, sensazioni l’importante è continuare a essere umili e restare con i piedi per terra.
Una coppia che vediamo in TV ma che poi esce al di fuori dello schermo, come è questo duo?
È un duo che si vuole bene prima di tutto come persone e poi ci stimiamo come artisti. Abbiamo lo strano feeling di una coppia che sta insieme da 50 anni come i Pooh. Noi collaboriamo da 5 anni ma conosciamo i nostri vizi e pregi ormai. Nel nostro lavoro abbiamo una complicità che pochi hanno e questo ci diverte e ci dà il gusto e la voglia di tornare sul palco appena scesi. Questo gospel ci dà l’occasione per gioire di nuovo insieme, gasarci dei progetti futuri, di fantasticare sulle prossime tournée, scommettere sul repertorio che abbiamo scovato. La gente ha recepito questo messaggio e anche qualora molto umilmente non ci fossimo riusciti quello che abbiamo fatto, sappiamo di averlo fatto con tanta gioia e passione. Abbiamo sempre pensato che lo spettacolo dovesse avere qualità e rispetto di quelle che erano le nostre possibilità. Attraverso un sapiente mix di ingredienti siamo riusciti ad avere il consenso sia dei meno sia dei più giovani.
Vi ritroveremo a Celano?
Ci auguriamo di sì perché Celano merita di poter ascoltare il nostro nuovo spettacolo. Tanti musicisti, una bella regia, una rosa di canzoni che va dagli anni ’50 al 2010, ce ne è per tutti i gusti insomma. “Hit Parade tour”, il titolo la dice lunga! Non c’è brano che eseguiremo che non sia stato minimo una settimana o due, ma che dico, un mese di più in hit parade.
@baldaroberta