Google e Amazon, insieme agli altri big dell’informatica, sono continuamente sotto accusa per essere diventati il braccio armato digitale del capitalismo. I negozianti (librerie in primis) ce l’hanno a morte con Amazon, che negli ultimi anni è diventato rapidamente il più grande centro commerciale del mondo. Ma io non sono qui per accodarmi a quelle critiche, che comunque in buona parte condivido, ma per fare un paio di considerazioni che ritengo dovute, sul perché Amazon e Google, a mio avviso, sono le biblioteche di Alessandria del ventunesimo secolo. Provo a spiegarmi meglio con un paio d’esempi. Chi fa ricerca come me sa bene quanto è frustrante non riuscire a trovare un volume. Cerchi nelle tue librerie di fiducia, anche in grandi città ma niente, ogni volta ti rimbalzano con l’odiosa frase “purtroppo l’editore non lo stampa più da anni”. Ma perché un editore non stampa più un libro che negli anni ha avuto anche un discreto successo? I motivi possono essere molteplici: casomai nel frattempo è fallito, oppure ha litigato con l’autore, o più semplicemente non ha soldi da destinare ad una nuova ristampa di quel libro. La sostanza però rimane la stessa: tu non riesci a trovare quello che cerchi. Allora provi a chiedere a tutti i tuoi amici (casomai metti anche un annuncio su Facebook) ma nulla, sembra che nessuno abbia quel libro che invece a te, per quella ricerca specifica, serve come il pane. A me è capitato tante volte e ogni volta mi sono dovuto rassegnare a quell’assurda sensazione di impotenza. Ancora oggi ho 3-4 volumi che di tanto in tanto provo a cercare (invano) su E-bay o su altri siti simili. Ecco però che qualche volta mi sono venuti in soccorso Amazon e Google. Se l’autore (o l’editore) ha provveduto a pubblicare il volume anche in e-book, potrò scaricarlo on-line, sempre disponibile, anche se ormai non viene più stampato da anni. Non è fantastico tutto ciò? Oggi Amazon ha persino creato il servizio di stampa dei libri, per cui non solo è possibile acquistarlo in formato digitale per Kindle, ma anche riceverlo cartaceo a casa nel giro di pochi giorni. Fantastico! Devo ammettere che da quando ho scoperto questo, vedo più di buon occhio l’ingresso di Jeff Bezos (fondatore di Amazon) nella classifica degli uomini più ricchi del mondo. Google, invece, ha un meraviglioso servizio che si chiama Google Books, dove è possibile fare la ricerca nel più vasto indice di volumi mai esistito AL MONDO! Si parla di miliardi di libri, tra cui quelli esistenti nelle più importanti biblioteche mondiali. Se il libro che cerco è ancora protetto da diritti d’autore, il motore di ricerca ci farà consultare dei piccoli estratti e poi suggerirà chi lo distribuisce e dove lo si può comprare, se invece si tratta di un volume antico, ci permette di consultarlo gratuitamente online o persino di scaricarlo integralmente in formato PDF. Avete idea di quanto sia importante per chi fa ricerca uno strumento come questo? E’ un servizio che non ha prezzo… e invece è tutto completamente GRATUITO! Questi due colossi dell’informatica ci danno la possibilità non solo di consultare da casa nostra volumi che casomai si trovano all’altro capo del mondo, oppure che non si trovano più, ma persino di cercare tra le righe e le pagine indicizzate con una precisione incredibile. Tutto questo è fantastico, ecco perché ritengo che Amazon e Google oggi siano le nuove biblioteche di Alessandria, sperando però che non facciano la stessa fine e che qualcuno, anziché appiccare il fuoco, prima o poi non spinga il tasto OFF dei loro server. @francescoproia