Rocca di Mezzo. È stato ritrovato in un sottotetto, dagli operai della ditta a lavoro in un cantiere che fa parte di un agglomerato interessato dalla Ricostruzione post terremoto. E ora si attendono gli artificieri del 6° Reggimento Genio Pionieri che lo metteranno in sicurezza.
È un ordigno bellico della Seconda Guerra Mondiale, uno dei tanti lasciati nel territorio della Marsica ma in generale di tutto l’Abruzzo e del Centro Italia, che testimonia la storia dell’Italia intera.
L’ordigno è inesploso e pertanto c’è bisogno dell’intervento di professionisti che lo mettano in sicurezza. Del ritrovamento sono stati informati subito i carabinieri della locale stazione, al comando del maresciallo Leonardo Tedeschi, che hanno allertato il Comune del ritrovamento.
Sul posto è arrivato subito il sindaco Mauro Di Ciccio che ha firmato l’ordinanza per l’interdizione dell’area tanto che gli operai edili non sono più a lavoro. Gli artificieri sono attesi per martedì prossimo. Tutta l’area è stata recintata ed è presidiata regolarmente dalla polizia locale in modo che non si avvicini nessuno.
Non è la prima volta che nell’Aquilano viene richiesto un intervento del 6º Reggimento genio pionieri dell’Esercito italiano per un ordigno inesploso. Qualche mese fa sono arrivati per far brillare un altro ordigno che era stato ritrovato da un pastore, casualmente, a Venere di Pescina. Alla fine del 2019 la Prefettura dell’Aquila ha coordinato un’imponente operazione con cui è stata fatta brillare una bomba inesplosa che era stata trovata in un cantiere di Avezzano, trasferita poi a Gioia dei marsi.