Avezzano. Un lungo serpentone di auto si è snodato dal parcheggio della zona industriale, adiacente al cinema Astra, verso il capoluogo. Alla guida delle auto c’erano gli avvocati marsicani che hanno voluto dimostrare come con l’accorpamento all’Aquila del tribunale di Avezzano si rischia di congestionare un intero territorio. I legali si sono radunati alle 8 e lentamente hanno iniziato a camminare verso L’Aquila rispettando i limiti di velocità, da 90 a 130, e cercando di simulare una normale giornata di lavoro. Una volta arrivati nel capoluogo, infatti, gli avvocati si sono diretti nella sede del tribunale di Bazzano e, dopo aver trovato il posto per l’auto, hanno svolto le normali procedure in segreteria e negli altri uffici del palazzo di giustizia. A loro si sono uniti anche i colleghi provenienti da Sulmona. L’obiettivo era quello di bloccare le vie di collegamento, autostrada e strada statale, ma
anche l’intera città dell’Aquila per dimostrare che l’accorpamento non è possibile. «Quello di Avezzano è il terzo tribunale d’Abruzzo per produttività e mole di lavoro – ha commentato il consigliere del’ordine degli avvocati di Avezzano Pierluigi Oddi – la sua soppressione porterebbe alla morte della Marsica perchè significherebbe togliere un presidio di legalità importante». Sono 680 gli avvocati del foro di Avezzano (più 250 praticanti) e un centinaio le persone che lavorano al palazzo di giustizia marsicano, mentre i numeri di Sulmona sono più ridotti: 300 avvocati e 70 persone impiegate al tribunale. La protesta si è poi spostata davanti la nuova sede della Corte d’Appello, in viale 25 aprile, per poi rientrare