Luco. Ancora un colpo di scena sulla vicenda delle ronde a Luco dei Marsi. Una querela arriva dal sindaco Domenico Palma, ex sostituto commissario di polizia, che ha incaricato un legale contro la tesi secondo cui il figlio Luigi, poliziotto, abbia partecipato a ronde e aggressioni contro stranieri e non in paese. In realtà, secondo il difensore, il giovane poliziotto sarebbe intervenuto per placare gli animi durante una lite.
Il legale Leonardo Casciere, ha avuto mandato dal sindaco e dal figlio, Luigi Palma di proporre denuncia-querela per diffamazione a mezzo stampa nei confronti del quotidiano “La Repubblica”. Anche l’avvocato Carlo Polce, che difende l’altro giovane, ha manifestato l’intenzione di proporre querela. “Deve esser fatta chiarezza in questa vicenda, onde evitare che si scateni una caccia alle streghe, che potrebbe portare a conseguenze gravissime”, ha affermato Casciere, “vi sono evidenti falsità che denigrano, in modo assoluto, la dignità e l’onore dei miei rappresentati, laddove si legge che sono arrivati i giustizieri della notte e che a Luco dei Marsi vi è la “legge fai da te” con “in prima linea la famiglia del Sindaco”;che Luigi Palma, poliziotto,abbia aggredito e picchiato a sangue un cittadino extracomunitario, insieme ad altre due persone, nonché ferito a coltellate tale Ennio Tommasi di Trasacco.
La verità è tutt’altra: Luigi Palma e le altre due persone non hanno avuto contatto di sorta, quella notte, con alcun marocchino, come sarà dimostrato nella sede opportuna, qualora ve ne fosse bisogno. E’ vero che Luigi Palma, intervenne per sedare una lite, scaturita quando si trovava vicino alla sua autovettura. La ricostruzione dei fatti operata dalla stampa è il frutto prevenuto di una parte politica, che ancora non riesce a “digerire” la sconfitta, dopo un cinquantennio di strapotere in Luco dei Marsi. Quale occasione migliore per delegittimare e denigrare il sindaco, e tutta la sua famiglia, per una storia priva di qualsiasi fondamento. Le testimonianze, raccolte dal giornalista, hanno il sapore di una vendetta nei confronti del poliziotto, che, tra l’altro, tempo addietro aveva svolto indagini nei confronti del testimone. Ma un altro aspetto è preoccupante: la stampa avrebbe l’obbligo di informare secondo verità, evitando di infangare l’onore di onesti cittadini, scatenando, altresì, reazioni scomposte in un paese che ha accettato, con vero spirito di accoglienza, tutti gli extracomunitari. Non è consentito a chicchessia di additare quale “squadrista” un appartenente alla Polizia di Stato, solo sulla scorta di testimonianze non suffragate da riscontri certi, perché così facendo non si colpisce solo il poliziotto, bensì si delegittima la Polizia in generale. Ognuno dovrà assumere le proprie responsabilità qualora i toni duri, usati dal giornale, venissero interpretati in modo errato, scatenando reazioni incontrollate. Va, infine, precisato che il Sindaco di Luco dei Marsi agirà anche e soprattutto a tutela della collettività da lui rappresentata.